Pilotavano appalti con il “metodo Siino”, sequestrati beni per 1,6 milardi
Un nuovo duro colpo ad una delle tante casseforti ancora “ricche” gestite da uomini di Cosa nostra. A Palermo la Dia in queste ore sta eseguendo un maxi sequestro di beni. L’ammontare del sequestro supera il miliardo di euro. Il provvedimento è stato emesso dal presidente del Tribunale per le misure di prevenzione di Palermo, dott. Silvana Saguto, su richiesta del procuratore aggiunto della Dda dott. Dino petralia che coordina il pool di inquirenti e investigatori che si occupano della “caccia” ai tesori della mafia. Il sequestro colpisce i fratelli palermitani Carmelo, Vincenzo, Anna, Francesco e Rosa Virga. Una serie di società e imprese che per la Dda hanno beneficiato del determinante appoggio di Cosa Nostra per l’aggiudicazione di lavori e di appalti pubblici nel settore dell’edilizia. Contro i Virga anche l’accusa di far parte del mandamento mafioso di Marineo, provincia di Palermo. Per gli investigatori della Dia le imprese dei Virga attraverso il cosiddetto “metodo Siino”, consistente nell’organizzazione di “cartelli” tra imprenditori, per l’aggiudicazione “pilotata” degli appalti pubblici, sono riusciti nel tempo a monopolizzare il settore dell’edilizia. Il sequestro, ammontante a oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro, rappresenta, per valore complessivo, uno dei più ingenti mai operati sino ad oggi. Sono stati sequestrati immobili, quote societarie, conti bancari.
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