Legalità: don Ciotti a studenti Nuoro, no all’omerta
Un ragazzo di 19 anni ucciso ad Orune, un ventottenne scomparso a Nule, minacce e attentati a sindaci, il Nuorese sempre piu’ terra di frontiera sotto l’aspetto della legalita’. E di legalita’ si e’ parlato oggi a Nuoro nell’Istituto “Francesco Ciusa”, con don Luigi Ciotti che ha dialogato con gli studenti in un convegno promosso dalla Questura di Nuoro. “Gli adulti hanno una grande responsabilita’ nell’educare i giovani al coraggio e ad essere responsabili a loro volta. E allora l’omerta’ e’ silenzio complice, e’ permettere il non raggiungimento del mondo che vogliamo. Per un mondo migliore la parola da cui partire e’ cultura”, ha detto il presidente dell’Associazione Libera che ha invitato i ragazzi a “perseguire la verita’”. “Non basta indignarsi per i delitti, piangere le vittime, bisogna mettersi in gioco, aiutare la ricerca della verita’”. Un invito al convegno non casuale quello rivolto a Don Ciotti da 10 anni cittadino onorario di Nuoro, cosi’ come sardi sono gli altri ospiti invitati al convegno: Antonello Soro, presidente dell’autorita’ garante per la protezione dati personali, i giornalisti Giovanni Floris (moderatore del dibattito) e Giacomo Mameli. Presenti anche l’ex magistrato di Mani pulite, Gherardo Colombo, e il prefetto Santi Giuffre’, commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e usura. “Bisogna smetterla di definire gli spari ai lampioni o il lancio di bottiglie d’acqua ai turisti bravate di ragazzi – ha tuonato Mameli – sono le stesse bravate che poi si tramutano in tragedia e ci fanno piangere i morti”. Mameli ha anche citato l’esempio di Pina Paola Monni, una ragazza di Orune che ha fatto condannare i sicari del fidanzato definendola “l’eroe moderno della Sardegna”. Tra i temi trattati anche la grave crisi economica dell’Isola, con il 50% di giovani disoccupati: “A maggior ragione in questa situazione si deve pretendere la legalita’ – ha detto Giuffre’ -. Bisogna far sentire chi denuncia come in casa propria e affermare che non ci sono favori e cortesia ma solo diritti”, mentre Antonello Soro ha messo in guardia i ragazzi sui rischi del web. “Gli ospiti ci hanno dato un contributo forte – ha concluso il questore Fassari -. Oggi i delitti ma anche i danneggiamenti avvengono di fronte a tante persone, bisogna essere responsabili. Un’impresa se deve scommettere scommette in un territorio dove esistono le regole e voi ragazzi le regole le dovete pretendere”.
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