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Braccio di ferro tra le forze di sicurezza messicane e il cartello “Jalisco Nueva Generation”

di Piero Innocenti il . Internazionale

Un violento scontro a fuoco tra la polizia federale e appartenenti al cartello Jalisco Nueva Generation (JNG) protrattosi per alcune ore il 22 maggio u.s. nella frazione Tinaja de Vargas del municipio di Tanhuato (Michoacan), ha fatto chiaramente intendere come la situazione dell’ordine pubblico in Messico continui ad essere drammatica. Il bilancio finale (provvisorio) è 42 malviventi e un agente federale morti e diversi feriti. La situazione dell’ordine pubblico era diventata esplosiva già dal primo maggio con l’avvio della “Operazione Jalisco” con cui si stava cercando di ristabilire l’ordine pubblico nella regione e di catturare Nemesio Oseguerra Cervantes (El Mencho), capo del cartello. La reazione di gruppi armati della criminalità è stata immediata e violentissima con blocchi stradali e decine di auto incendiate. Un elicottero Cougar della Sedena (Segreteria della Difesa Nazionale) impegnato nella operazione è stato colpito da un lancia granate e costretto ad un atterraggio di emergenza. Sette militari che erano a bordo sono morti e altri dodici feriti, tra cui due agenti federali. Negli scontri a fuoco si registreranno otto malviventi uccisi e una decina gli arrestati.

Il cartello JNG era emerso nelle indagini conseguenti ad alcune stragi ( una settantina di persone massacrate in tre distinti episodi) compiute nel settembre-ottobre 2011 nella zona portuale di Veracruz-Boca del Rio. Originariamente, alcuni anni fa, il cartello era di Jalisco senza ulteriori specificazioni ed era guidato dal colombiano Juan Diego Espinoza Ramirez (El Tigre) e dalla sua affascinante compagna, la messicana Sandra Avila Beltran (La Reina del Pacifico), cugina di Miguel Angel Felix Gallardo, uno dei grandi capi dei cartelli messicani. L’attività di entrambi era durata alcuni anni fino a quando El Tigre, nel 2008, era stato arrestato ed estradato negli Usa insieme ad altri narcos mentre “La Reina”, arrestata nel dicembre del 2007 e condannata da un tribunale americano a 70 mesi per narcotraffico, nell’agosto 2013 era stata estradata in Messico e qui nuovamente arrestata e reclusa nel carcere femminile di Tepic (Nayarit) dove ha scontato un residuo di pena. Prima di questi recenti gravi fatti di violenza, risalivano a gennaio del 2014 le ultime notizie sul cartello. Era il 30 del mese e a Zapopan, militari dell’esercito e della marina avevano catturato Ruben Oseguerra Gonzales (El Menchito), figlio di “El Mencho”. Da quel momento erano seguiti quattro mesi di “silenzio” fino alla fine di maggio quando a Leon erano stati arrestati, con l’accusa di una ventina di omicidi, sei membri di una cellula del cartello.

Gli arresti del 2014, i ridotti sequestri di droghe e i pochi episodi di violenza riconducibili al cartello, erano stati interpretati come il segnale di un suo ridimensionamento. In realtà, dopo alcuni mesi di silenzio, il cartello si è rifatto vivo con diversi gravi episodi di violenza contro la polizia. Il 19 marzo 2015, nei pressi del lago Chapala, un commando ha attaccato un convoglio della Gendarmeria uccidendo cinque agenti ( nella sparatoria muoiono anche due civili e due malviventi). Quattro giorni dopo, altra imboscata, questa volta al personale della Fiscalia ( corrisponde alla nostra Procura della Repubblica) nel municipio di Zocoalco de Torres, con quattro membri del cartello che restano uccisi. Tra questi anche Heriberto Acevedo Cardenas (El Gringo), un “capetto” della organizzazione al quale vengono attribuiti anche gli omicidi (luglio 2014) di due agenti della Fiscalia e l’attacco ad un convoglio militare (maggio 2014) in cui morirono quattro soldati. Come risposta il cartello organizza, il 30 marzo, nella frazione Rio Blanco di Zapopan, un agguato al responsabile della sicurezza di Jalisco, Alejandro Osorio, mentre viaggia, scortato, a bordo di un’auto blindata che gli consentirà di uscire illeso. L’attentato viene considerato dalle autorità una vendetta del cartello per la morte di Heriberto Acevedo Cardenas. Ma le reazioni del cartello non finiscono qui e il 6 aprile, lungo la strada che collega Puerto Vallarta a Mascota, un convoglio della Fiscalia statale subisce un’imboscata da un commando di uomini armati che per fuggire incendiano anche alcuni veicoli lungo la strada. Alla fine il drammatico bilancio è di quindici poliziotti morti e cinque feriti mentre in tutta l’area di Guadalajara inizia una vasta operazione di polizia alla quale partecipano anche militari dell’esercito. La giornata si chiude con l’omicidio del comandante della polizia municipale di Zocoalco de Torres sul cui cadavere viene lasciato un messaggio di minacce alle autorità di polizia. Anche in questo caso si parla di vendetta del cartello per la morte di El Gringo. In relazione a questi ultimi eventi, il Dipartimento del Tesoro americano ha deciso di inserire nella “lista nera” del narcotraffico anche il cartello JNG e una sua banda di sicari, i Los Cuinis, capeggiati da Abigael Gonzales Valencia.Secondo informazioni rese dalla Procura Generale della Repubblica il 12 maggio, il cartello, oltre ad essere presente a Jalisco, Colima, Michoacan, Guanajuato, Nayarit, Guerrero, Morelos e Veracruz, si sarebbe insediato anche nel Distretto Federale.

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