NEWS

Rassegna stampa presentazione dossier Libera Informazione (Emilia – Romagna)

di redazione il . Rassegne

Le agenzie stampa sul dossier di Libera Informazione 

 

Mafia: Pm Modena, dati Libera confermano nostro lavoro

Importanti reati campanello, dietro probabile presenza mafiosa’ (ANSA) – BOLOGNA, 11 MAR – “La magistratura, la Direzione distrettuale antimafia, sta lavorando su questi dati da molto tempo, quindi sono delle conferme a quello che era il nostro lavoro, che emerge quando ci sono delle ordinanze di rinvio a giudizio, prima ancora delle ordinanze di giudici che emettono provvedimenti cautelari”. Lo ha detto il procuratore capo facente funzioni di Modena, Lucia Musti, in merito ai dati forniti dal Dossier di Libera informazione sulla presenza della criminalita’ organizzata in Emilia-Romagna. Per il Pm, che ha assistito alla presentazione del documento in Regione, sono “importantissimi i reati campanello, cioe’ quei reati che non sono di competenza antimafia: parlo ad esempio – ha spiegato – di esplosioni pericolose o quando vengono rinvenuti bossoli al di fuori di cantieri edili. Questi sono reati che all’inizio sono contro ignoti e spesso rimangono contro ignoti, ma dietro quel bossolo che viene rinvenuto puo’ esserci sicuramente, e spesso c’e’, la mafia”. (ANSA). YC9-GIO 11-MAR-15 14:30 NNNN

MAFIE. LIBERA: DELRIO SOTTOVALUTÒ I CUTRESI A REGGIO EMILIA
“ANCORA MOLTA STRADA DA FARE, SE ANCHE UNO COME LUI C’È CASCATO” (DIRE) Bologna, 11 mar. – Quanto emerge dall’inchiesta Aemilia sulla presenza della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna porta in dote “nulla di penalmente rilevante” a carico di Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia e oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ma “sicuramente c’e’ stata una sottovalutazione” della situazione da parte di Delrio. E’ questo il duro giudizio di Libera, che oggi a Bologna ha presentato il dossier 2014-2015 sulla presenza delle mafie in Emilia-Romagna. Un documento corposo, che dedica una parte all’inchiesta Aemilia con una sintesi dell’ordinanza della Dda di Bologna. E, in quelle pagine, un capitolo e’ destinato proprio a Delrio e ai suoi rapporti con la comunita’ cutrese di Reggio Emilia. “Non c’e’ nulla di penalmente rilevante- afferma il giornalista Lorenzo Frigerio, di Libera informazione- ma sicuramente Delrio ha sottovalutato la situazione”. E, aggiunge Frigerio, “se anche un politico impegnato per la legalita’ come Delrio e’ stato vittima inconsapevole delle cosche, significa che molta strada deve essere ancora percorsa dalla politica” emiliana per capire “la minaccia rappresentata dalle mafie”. Nel dossier di Libera si ripercorre il coinvolgimento dell’ex sindaco in quelle vicende: dall’ormai famosa presenza alla processione di Cutro in piena campagna elettorale all’appuntamento chiesto da Delrio all’allora prefetto De Miro sulle interdittive antimafia, a cui l’ex sindaco ando’ accompagnato da alcuni esponenti cutresi. “Contro la Prefettura- sottolinea Frigerio- le cosche scatenarono un tritacarne mediatico, strumentalizzando la comunita’ calabrese di Reggio Emilia, e Delrio ci fini’ dentro”, nel tentativo di “comporre esigenze diverse” come i provvedimenti antimafia della Prefettura e gli imprenditori calabresi che si lamentavano.

(AGI) – Bologna, 11 mar. – L’Emilia Romagna e’ la prima regione del nord Italia (sesta in tutto il Paese) per il numero di beni sequestrati o confiscati alla criminalita’ organizzata: e’ quanto emerge dal dossier sulle mafie realizzato dalla Fondazione Libera Informazione e voluto dall’Assemblea legislativa regionale. Con 448 beni tolti alle mafie per un valore di 21 milioni di euro, nel periodo compreso tra agosto 2013 e luglio 2014, in Emilia Romagna i sequestri rappresentano il 41 per cento sul totale delle operazioni concluse nell’Italia settentrionale.

(AGI) – Bologna, 11 mar. – “Un dato di per se’ particolarmente significativo – si spiega nel dossier – sulla centralita’ assunta dalla regione nelle strategie affaristiche delle mafie e nelle azioni di contrasto ai patrimoni mafiosi dal parte delle forze dell’ordine”. Confrontando il dato emiliano-romagnolo sui beni sequestrati o confiscati alle mafie con quello delle altre regioni del nord, emerge come siano lontani Veneto (273 beni sequestrati), Lombardia (192), Piemonte (86) e Liguria (68).

Procuratore Musti: ancora più preoccupanti i “reati campanello” Bologna, 11 mar. (askanews) – Le estorsioni sono il campanello d’allarme per verificare la diffusione delle organizzazioni criminali in Emilia-Romagna, dove solo nel 2013 ne sono state denunciate 312, quasi una al giorno. E’ quanto emerge nel Dossier 2014-2015 “Mosaico di mafie e antimafia. Aemilia, un terremoto di nome ‘ndrangheta” realizzato dalla Fondazione Libera Informazione. Ma ancora più preoccupante secondo il procuratore capo facente funzioni di Modena, Lucia Musti, sono i “reati campanello” come gli incendi di aziende e furgoni o i bossoli ritrovati fuori dai cantieri. Nel 2013 sono stati 312 i reati legati al racket delle estorsioni segnalati dalle forze di polizia, come si legge nel Dossier. Dal 2009 al 2013 il numero è altalenante ma comunque in crescita: “resta dunque immutato l’interesse dei clan ad infiltrarsi nell’economia legale dell’Emilia-Romagna, utilizzando il cavallo di Troia del racket delle estorsioni”. Bologna (con 94 denunce) è la provincia dove si registra il maggior numero di estorsioni; la media delle altre provincie è di 40 denunce a parte Piacenza con 20 e Ferrara con 15. In crescita anche i “reati spia”, tra danneggiamenti e minacce: nel 2010 si registrarono 343 episodi, saliti a 423 nel 2011, diventati 399 nel 2012. La maggior parte delle denunce per danneggiamenti seguiti a incendio provengono dalla provincia di Bologna (109), seguita da quella di Reggio Emilia (61). Il numero di denunce delle forze dell’ordine per estorsione (391) è abbastanza simile a quello per danneggiamenti seguiti da incendio (399). (segue) Pat 111406 MAR 15

Bologna, 11 mar. (askanews) – Pur se inferiori rispetto a quelle per estorsioni, le denunce per attività usuraie in Emilia-Romagna non sono da sottovalutare secondo il Dossier di Libera Informazione. Negli ultimi cinque anni il numero è passato dai 17 del 2009 ai 50 del 2013, anno in cui, nel primo semestre, l’Emilia-Romagna è risultata la seconda regione per numero di fatti di reato segnalati, subito dopo la Sicilia (44). “La magistratura, la Dda sta lavorando su questi dati da molto tempo. Sono delle conferme sul nostro lavoro – ha detto a margine della conferenza stampa il procuratore di Modena, Lucia Musti -. Sono importantissimi i ‘reati campanello’, quelli che non sono di competenza antimafia, come esplosioni pericolose o quando vengono rinvenuti bossoli fuori dei cantieri edili”. Si tratta di “reati che all’inizio sono contro ignoti e spesso rimangono contro ignoti, ma dietro al bossolo rinvenuto spesso c’è la mafia”.

Mafia: Pm Modena, dati Libera confermano nostro lavoro

Importanti reati campanello, dietro probabile presenza mafiosa’ (ANSA) – BOLOGNA, 11 MAR – “La magistratura, la Direzione distrettuale antimafia, sta lavorando su questi dati da molto tempo, quindi sono delle conferme a quello che era il nostro lavoro, che emerge quando ci sono delle ordinanze di rinvio a giudizio, prima ancora delle ordinanze di giudici che emettono provvedimenti cautelari”. Lo ha detto il procuratore capo facente funzioni di Modena, Lucia Musti, in merito ai dati forniti dal Dossier di Libera informazione sulla presenza della criminalita’ organizzata in Emilia-Romagna. Per il Pm, che ha assistito alla presentazione del documento in Regione, sono “importantissimi i reati campanello, cioe’ quei reati che non sono di competenza antimafia: parlo ad esempio – ha spiegato – di esplosioni pericolose o quando vengono rinvenuti bossoli al di fuori di cantieri edili. Questi sono reati che all’inizio sono contro ignoti e spesso rimangono contro ignoti, ma dietro quel bossolo che viene rinvenuto puo’ esserci sicuramente, e spesso c’e’, la mafia”. (ANSA). YC9-GIO 11-MAR-15 14:30 NNNN

Mafie, Libera: Delirio sottovalutò i Cutresi a Reggio Emilia
“ANCORA MOLTA STRADA DA FARE, SE ANCHE UNO COME LUI C’È CASCATO” (DIRE) Bologna, 11 mar. – Quanto emerge dall’inchiesta Aemilia sulla presenza della ‘ndrangheta in Emilia-Romagna porta in dote “nulla di penalmente rilevante” a carico di Graziano Delrio, ex sindaco di Reggio Emilia e oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ma “sicuramente c’e’ stata una sottovalutazione” della situazione da parte di Delrio. E’ questo il duro giudizio di Libera, che oggi a Bologna ha presentato il dossier 2014-2015 sulla presenza delle mafie in Emilia-Romagna. Un documento corposo, che dedica una parte all’inchiesta Aemilia con una sintesi dell’ordinanza della Dda di Bologna. E, in quelle pagine, un capitolo e’ destinato proprio a Delrio e ai suoi rapporti con la comunita’ cutrese di Reggio Emilia. “Non c’e’ nulla di penalmente rilevante- afferma il giornalista Lorenzo Frigerio, di Libera informazione- ma sicuramente Delrio ha sottovalutato la situazione”. E, aggiunge Frigerio, “se anche un politico impegnato per la legalita’ come Delrio e’ stato vittima inconsapevole delle cosche, significa che molta strada deve essere ancora percorsa dalla politica” emiliana per capire “la minaccia rappresentata dalle mafie”. Nel dossier di Libera si ripercorre il coinvolgimento dell’ex sindaco in quelle vicende: dall’ormai famosa presenza alla processione di Cutro in piena campagna elettorale all’appuntamento chiesto da Delrio all’allora prefetto De Miro sulle interdittive antimafia, a cui l’ex sindaco ando’ accompagnato da alcuni esponenti cutresi. “Contro la Prefettura- sottolinea Frigerio- le cosche scatenarono un tritacarne mediatico, strumentalizzando la comunita’ calabrese di Reggio Emilia, e Delrio ci fini’ dentro”, nel tentativo di “comporre esigenze diverse” come i provvedimenti antimafia della Prefettura e gli imprenditori calabresi che si lamentavano.

Mafia: dossier Libera, E-R prima al nord per sequestro beni
In totale sono 448. Regione e’ la sesta in tutta Italia (ANSA) – BOLOGNA, 11 MAR – L’Emilia-Romagna e’ la prima regione del nord Italia per sequestri fatti ai boss: i 448 beni sequestrati, dall’agosto 2013 al luglio 2014, rappresentano il 41% del valore dell’Italia settentrionale. In tutto il Paese, invece, la regione si posiziona al sesto posto. E’ quanto emerge da ‘Mosaico di mafie e antimafia’, il dossier 2014-2015 presentato in Regione, realizzato dalla Fondazione Libera informazione e voluto dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

Procuratore Modena: ‘Questi dati confermano il nostro lavoro’ (di Nicola Lillo) (ANSA) – BOLOGNA, 11 MAR – L’Emilia-Romagna e’ la prima regione del nord Italia per sequestri fatti ai boss: i 448 beni sequestrati, dall’agosto 2013 al luglio 2014, rappresentano il 41% del valore totale dell’Italia settentrionale. In tutto il Paese, invece, la regione si posiziona al sesto posto. E’ quanto emerge dall’edizione 2014-2015 del dossier ‘Mosaico di mafie e antimafia’ realizzato dalla Fondazione Libera informazione e voluto dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Il documento e’ stato presentato in Regione a pochi giorni dalla manifestazione di Libera in memoria delle vittime di mafia, che sara’ proprio a Bologna, il 21 marzo. Dal documento emerge che in regione ci sono cinque operazioni anti-droga al giorno (e’ la 4/a regione d’Italia), 312 estorsioni in un anno, 399 episodi di danneggiamento seguiti a incendi e 50 segnalazioni in materia di riciclaggio sulle 161 segnalazioni totali arrivate alla Direzione nazionale antimafia dal luglio 2012 al luglio 2013. “La politica da un lato e le istituzioni e le associazioni dall’altro facciano fronte comune continuo per educare, informare, fare riflettere. E soprattutto per respingere quel pensiero mafioso che molte volte striscia nelle coscienze di tanti – ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Simonetta Saliera – I partiti in particolare devono essere un’anima forte, positiva e di selezione per far si’ che le nostre istituzioni siano pulite e sane. Per fare questo occorre formazione, mettere alla prova e respingere il pensiero mafioso”. Per Santo Della Volpe, presidente di Libera Informazione e della Federazione nazionale della stampa italiana, l’inchiesta anti ‘Ndrangheta della Dda di Bologna, Aemilia, “e’ stata come un brusco risveglio, ma ci ha fatto pensare a quel ‘Mosaico di mafie ed antimafia’ che da ormai tre anni proponiamo all’attenzione dei cittadini, delle istituzioni e delle associazioni. Negli ultimi due anni abbiamo detto che non sono solo infiltrazioni quelle che vediamo, ma e’ una vera presenza. Bisogna mettere in campo anticorpi di carattere istituzionale e di associazionismo”. Alla presentazione del dossier ha assistito anche il procuratore capo facente funzioni di Modena, Lucia Musti: “La magistratura sta lavorando su questi dati da molto tempo. Sono delle conferme a quello che e’ stato il nostro lavoro”. Per il Pm sono “importantissimi i reati campanello, cioe’ quei reati che non sono di competenza antimafia: parlo ad esempio di esplosioni pericolose o quando vengono rinvenuti bossoli al di fuori di cantieri edili. Questi sono reati che all’inizio sono contro ignoti e spesso rimangono contro ignoti – ha concluso – ma dietro quel bossolo che viene rinvenuto puo’ esserci sicuramente, e spesso c’e’, la mafia”.

 

Repubblica Bologna

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/03/11/news/delrio-109286810/

 

Corriere della Sera Bologna

http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2015/11-marzo-2015/mafie-emilia-448-beni-sequestrati-siamo-prima-regione-nord-2301095546819.shtml

 

Il Resto del Carlino

http://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/dossier-libera-delrio-sottovalut%C3%B2-cutresi-1.750551

 

Il nuovo giornale di Modena

http://ilnuovo.redaweb.it/component/content/article/38-cronaca-in-evidenza/3292-mafie-dossier-emilia-romagna-tutti-i-numeri-del-fenomeno-e-del-radicamento.html

 

Modena 2000.it

http://www.modena2000.it/2015/03/11/mafie-dossier-er-terremoto-ndrangheta-numeri-radicamento-e-mobilitazione-sociale/

 

Repubblica Parma

http://parma.repubblica.it/cronaca/2015/03/11/news/dalla_droga_al_riciclaggio_lemafie_in_regione_nel_dossier_di_libera-109280587/

 

News Rimini.it

http://www.newsrimini.it/2015/03/lemilia-romagna-si-conferma-mosaico-di-mafie-e-antimafia/

 

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link