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Calabria. Giornalista Agostino Pantano sarà processato per ricettazione

di Rossella Ricchiuti il . Calabria

OSSIGENO – Era stato querelato nel 2010 per una serie di articoli sullo scioglimento del comune di Taurianova. Ora rischia fino a 8 anni di reclusione Sarà processato per ricettazione e rischia fino a otto anni di carcere il giornalista Agostino Pantano, collaboratore del quotidiano Il Garantista ed ex cronista di Calabria Ora. La prima udienza è fissata per il prossimo 16 aprile davanti al giudice monocratico di Palmi.

I FATTI – La vicenda risale al 2010, quando Pantano, all’epoca dei fatti responsabile della redazione di Gioia Tauro di Calabria Ora, era stato querelato per aver scritto sul quotidiano sette articoli riguardanti lo scioglimento, disposto nell’aprile del 2009, del consiglio comunale di Taurianova (Reggio Calabria) per infiltrazioni mafiose. A denunciarlo non fu il sindaco in carica al momento dello scioglimento ma l’ex primo cittadino del comune, Rocco Biasi, offeso dagli articoli in cui venivano riportati alcuni passaggi inediti, che lo riguardavano, della relazione della Commissione d’accesso.

Nell’ottobre del 2011 il Gip del Tribunale di Cosenza (competente per territorio, poiché il quotidiano veniva stampato in quella città) aveva archiviato la denuncia per diffamazione, ma aveva trasmesso gli atti al pubblico ministero poiché sospettava che Pantano avesse ricettato delle notizie: le informazioni contenute nei sette articoli – anche se considerate dallo stesso giudice funzionali “all’esercizio del diritto di cronaca” – erano attinte da un documento (appunto la relazione della Commissione d’accesso) classificato  “riservato”.

L’ACCUSA – Nel capo d’imputazione contenuto negli atti che fissano la prima udienza, si legge che il giornalista “ai fini di procurasi un profitto, ossia la realizzazione degli articoli costituenti la sua attività professionale, acquistava ovvero riceveva notizie sottoposte al segreto d’ufficio”. “So di non avere ‘acquistato ovvero ricevuto’ notizie per ‘procurarmi un profitto’, al contrario di quello che leggo nel capo di imputazione. Sono sereno perché non sono un ricettatore di informazioni e non considero la notizia una refurtiva in possesso di qualcuno”, ha commentato Pantano in un articolo che egli stesso ha scritto su Approdonews.it. Nello stesso articolo Pantano spiega che quando era stato ascoltato nel 2010 per il reato di diffamazione aveva precisato che avvalendosi del segreto professionale non avrebbe rivelato la fonte di quel documento, del quale specificò di non essere in possesso ma di averlo solo letto. “Siccome ho messo a verbale che avevo avuto la possibilità soltanto di visionare il ‘documento riservato’, non segreto come sostiene il gip, e siccome per obbligo deontologico non ho rivelato le modalità della mia presa d’atto, io sono il presunto ricettatore di un furto il cui autore non è stato mai trovato”, precisa il giornalista. Pantano sarà giudicato dal Tribunale di Palmi competente per territorialità della zona in cui è stato commesso il reato.

SOLIDARIETÀ – Il cronista, difeso dall’avvocato Salvatore Costantino, ex sindaco antimafia di Seminara (Rc) attualmente sotto scorta, ha ricevuto la solidarietà del segretario della Fnsi della regione Calabria Carlo Parisi, del caposervizio del quotidiano Il Garantista Consolato Minniti e di altri colleghi.

“Ringrazio per la solidarietà ricevuta e sono certo che insieme a tutti questi colleghi e rappresentanti di categoria sarò in grado di trasformare queste attestazioni in un valore mobilitante che permanga nel tempo, a favore anche di altri giornalisti che si trovano a vivere situazioni come quella che sto vivendo io”, ha dichiarato Agostino Pantano a Ossigeno.

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