Italia sempre più giù nella classifica della libertà di stampa
FNSI: ORA POLITICA RIFLETTA E DECIDA// – Pesa l’incapacità di fornire risposte efficaci alle criticità evidenziate dal Rapporto Onu sulla libertà di stampa in Italia, pubblicato ad aprile 2014, ma anche l’aumento esponenziale delle querele e delle azioni temerarie di risarcimento promosse contro giornalisti e giornali con evidenti finalità intimidatorie. Si tratta di questioni che la proposta di legge con la quale si vorrebbe cancellare il carcere per i giornalisti non affronta, anzi rischia di aggravare. Dietro la facciata della cancellazione del carcere – ha osservato Lorusso – si punta infatti a introdurre nuove forme di bavaglio, a cominciare da un impraticabile diritto di rettifica, con il chiaro obiettivo di rendere sempre più difficile l’esercizio del diritto di cronaca. Nulla si dice, inoltre, sulle querele temerarie, che andrebbero disincentivate con apposite sanzioni, come peraltro evidenziato dalla giurisprudenza costante della Corte europea dei diritti dell’Uomo. Il rapporto di ‘Reporter senza frontiere’ dovrebbe far riflettere il Parlamento italiano, spingendolo a mettere da parte qualsiasi voglia di rivalsa nei confronti dei giornalisti e a lavorare per l’approvazione di norme a tutela della libertà, dell’autonomia e del pluralismo dell’informazione, valori assoluti e irrinunciabili di ogni democrazia compiuta, come sottolineato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso di insediamento. Di fronte al tentativo – ha concluso il Segretario generale della Fnsi – di introdurre norme volte a peggiorare lo stato della libertà di stampa i giornalisti italiani non resteranno in silenzio, ma sapranno far sentire la loro voce.
LA NOTIZIA – A CURA DI OSSIGENO
DELLA VOLPE: MODIFICARE QUANTO PRIMA LA LEGGE SULLA DIFFAMAZIONE
Desta allarme l’annuale rapporto di ‘Reporter senza frontiere’ che per il 2014 fa arretrare l’Italia al 73° post tra i Paesi del mondo, nella classifica sulla libertà di stampa. L’Italia perde altre ventiquattro posizioni in un anno, superata anche dall’Ungheria e dal Burkina Fasu a causa, scrive ‘Reporter senza frontiere’, dell’esplosione di minacce ai giornalisti, in particolare ‘della mafia e di procedimenti per diffamazione ingiustificati’, questi ultimi aumentati dagli 84 nel 2013 a 129 nel 2014. La Fnsi, dichiara il Presidente Santo Della Volpe, esprime tutta la sua preoccupazione per questa regressione, chiedendo alle istituzioni ed in particolare al Parlamento, di impegnarsi affiche sia garantita ai giornalisti italiani la possibilità di svolgere il proprio lavoro, a garanzia dei cittadini e della democrazia, in assoluta libertà ed autonomia, senza minacce fisiche ed intimidazioni economiche. In particolare la Federazione Nazionale della Stampa Italiana – conclude Della Volpe – richiama il Parlamento a modificare quanto prima la legge sulla diffamazione a mezzo stampa ora in discussione alla Camera, nella direzione di garantire i giornalisti italiani dalle Querele Temerarie e da ogni forma di condizionamento o pressioni che possono colpire e limitare la libertà di informare i cittadini con inchieste e cronache puntuali e indipendenti.
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