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Migranti, il bollettino 2015 dei soccorsi in mare

di Piero Innocenti il . Lombardia

Il bollettino dei migranti soccorsi in mare, in costante aggiornamento da parte del Centro Nazionale di Coordinamento “Iavarone” presso la Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere di Roma ( importante articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza), in continuo aggiornamento, parla di 3.528 stranieri soccorsi in mare nei primi 23 giorni di gennaio. Prosegue, dunque, senza sosta il flusso migratorio in partenza, in prevalenza, dalle coste libiche con 2.974 profughi, da quelle turche con 434 persone, dalla Tunisia con 77 persone e dalla Grecia con 43. Questi semplici dati, raffrontati con quelli dello stesso periodo del 2014 ( 1.776 soccorsi/sbarcati), possono aiutarci a comprendere cosa stia accadendo in questa parte del nostro paese con le strutture di accoglienza sempre indaffarate e con rapidi trasferimenti disposti dal Ministero dell’Interno in molti Comuni italiani dove pure si segnalano comprensibili problemi alloggiativi. Le previsioni che si fanno per il 2015, sulla scorta anche di informazioni che giungono da esperti del settore presenti in Libia ( e in Turchia) nonostante la perdurante grave situazione di insicurezza, sono ancora pessimistiche. Si parla di una moltitudine di profughi concentrati alle periferie di Tripoli dell’ordine di diverse di migliaia di persone, alla ricerca di procacciatori di migranti al soldo dei trafficanti di esseri umani ( che si arricchiscono sempre più). L’Italia ha fatto e sta facendo un grande sforzo per sostenere questo impatto migratorio ma temo che, senza l’aiuto concreto degli altri paesi dell’Unione Europea, non potrà reggere a lungo. Prosegue l’operazione Triton, con la supervisione di Frontex che, dal momento della sua attivazione il primo novembre 2014 al 22 gennaio u.s. ha consentito di effettuare 2.889 soccorsi in mare. Attualmente vengono impiegate otto unità navali ( 4 italiane, 2 maltesi, 1 estone ed una lituana) appoggiate da tre aerei ( 1 maltese, 1 lituano ed uno islandese) che operano in un contesto marino entro le 30 miglia ma anche al di fuori della zona operativa.  Le nazionalità delle persone soccorse in questo scorcio di anno indicano chiaramente la provenienza da paesi in guerra, in rivolta o dove ci sono feroci persecuzioni ( 764 dalla Siria, 444 dal Gambia, 408 dal Mali, 405 dalla Somalia, 171 dalla Nigeria). L’altro aspetto drammatico, sul quale abbiamo più volte avuto modo di scrivere, è rappresentato dall’afflusso, sempre più notevole, di minori ( già 275 in questi primi venti giorni del 2015), molti senza alcun familiare o accompagnatore adulto. Un tragedia che non sembra avere fine.

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