Caltanissetta, Dia confisca beni per un valore di 50 milioni di euro
Gli agenti della Dia di Caltanissetta, sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia – diretta dal Procuratore Capo della Repubblica Sergio Lari – hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Caltanissetta che dispone “l’applicazione di misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale e la contestuale confisca di un consistente patrimonio immobiliare e imprenditoriale valutato in circa 50 milioni di euro” per Paolo Farinella, 71enne nativo di Gangi (Pa) e residente a Caltanissetta.
Il provvedimento antimafia, accoglie integralmente le richieste formulate dei pm, trae origine da complesse ed articolate attività investigative delegate nel 2009 dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta alla Dia di Caltanissetta, nell’ambito dell’operazione denominata “Flour”. Farinella è ritenuto “in contatto e interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di cosa nostranei territori di Caltanissetta, Palermo e Trapani” ed è cugino di Cataldo Farinella – costruttore pienamente inserito in cosa nostra palermitana, in contatto con Angelo Siino, il cosiddetto “ministro dei lavori pubblici” di cosa nostra, ovvero centro nevralgico della “mafia degli appalti”. Secondo gli investigatori Paolo Farinella sarebbe subentrato nella gestione delle aziende, dopo la morte del cugino, “mantenendo, sostanzialmente, rapporti con personaggi di spicco della organizzazione mafiosa nissena, palermitana e del trapanese”. L’indagine ha preso il via da movimenti bancari sospetti. Fra i beni confiscati: conto correnti bancari, terreni, aziende e immobili.
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