#nobavaglioturco: un hashtag di libertà, una fiaccolata di democrazia. Il 23 dicembre alle 19 sotto l’ambasciata turca di Roma
63 giornalisti sono in stato di arresto in Turchia. 23 arrestati il 14 dicembre. Ancora una volta alle porte dell’Europa un bavaglio contro la libertà di informazione.Un bavaglio che arriva in un Paese che ha chiesto l’aiuto dell’Italia per agevolare il percorso di adesione della Turchia.
Nell’ultima classifica di Reporeters Sans Frontieres la Turchia è al 148esimo posto fra i Paesi per la libertà di stampa sui 176 monitorati . Con questi arresti arriva a posizioni ben più profonde.
Il potere di Erdogan è così ramificato che arriva al controllo non solo dei palazzi del potere e delle attività produttive, ma anche di settori della polizia e della magistratura.
L’Europa continua a cercare nella Turchia solo un partner commerciale e non ha mai insistito in modo fermo e unitario perché il Paese maturasse realmente misure democratiche.
Nel 2002 ha preso il potere Recep Tayyip Erdogan. Si proponeva come grande riformatore. Il Paese ha vissuto una grande crescita economica, accompagnata dagli entusiasmi per il possibile ingresso nell’Unione Europea. L’attività riformatrice è stata sostituita da una virata autoritaria con pesanti ripercussioni sui diritti fondamentali.
Chiediamo al governo Italiano, all’Europa di rispettare quanto stabilito dalle proprie Carte Fondamentali. Gli interessi economici, di qualsiasi genere non possono avere la prevalenza sul rispetto dei diritti. Chiediamo al Governo Turco di liberare i giornalisti arrestati e il pieno rispetto della libertà di stampa e di espressione.
Per dimostrare la nostra solidarietà alla popolazione turca à cui viene tolto il diritto di essere informati e ai giornalisti a cui viene tolto quello di informare, lanciamo un sit in presso l’ambasciata Turca in Italia, Palazzo Gamberini in Via Palestro, 28 a Roma per martedì 23 dicembre 2014 dalle 19.00 alle 22.00. Ognuno porti una torcia, una candela, una fiaccola per illuminare la vicenda turca e manifestare il proprio dissenso. Tra le associazioni che hanno aderito Articolo21 Liberi di, Ordine dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, UsigRai, Tavola della Pace, Comitato 3 Ottobre, Stampa Romana, Libera Informazione
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