“Mafia Capitale”, Libera: Prefettura faccia chiarezza su cooperative
“Dopo l’indagine “Mondo di mezzo” e il coinvolgimento di alcune cooperative che operano con i migranti e i rifugiati, chiediamo chiarimenti anche alla Prefettura di Roma. Riteniamo che ci sia stato, in questi anni, quantomeno un comportamento opaco da parte di chi aveva il compito di controllare e monitorare queste realtà”. Così Gabriella Stramaccioni, dell’Ufficio di Presidenza di Libera, durante l’assemblea di chiusura della tre giorni di formazione del coordinamento di Libera nel Lazio. A Latina, oltre 50 fra volontari, attivisti e giovani studenti si sono dati appuntamento per una tre giorni di incontri, dibattiti e formazione. Con uno sguardo alla cronaca degli ultimi giorni che ha attraversato la Capitale e anche il basso Lazio. Nel suo intervento conclusivo Grabriella Stramaccioni è tornata sull’inchiesta “Mondo di mezzo” che ha portato all’arresto di 37 persone e oltre 100 indagati per mafia a Roma. E ha chiesto di saperne di più “sui mancati controlli che hanno permesso di far crescere il sistema di potere descritto nelle carte dell’inchiesta”.
MAFIA, APPALTI E POLITICA A ROMA – di redazione
Riferendosi alle indagini che coinvolgono la cooperativa 29 giugno ha ricordato: “Quella cooperativa è stata una bella esperienza di reinserimento lavorativo di ex detenuti inizialmente ma oggi secondo il capo della procura di Roma Giuseppe Pignatone, è un luogo di potere, criminalità e violenza. Si tratta di un fatto molto preoccupante – continua Stramaccioni – e c’è da chiedersi: com’è potuto accadere senza che nessuno se ne accorgesse?”
Una richiesta di chiarimenti – quella fatta dalla Stramaccioni – per “rintracciare la catena di responsabilità che ha portato al mancato controllo” sulla gestione della cooperativa, a capire anche “le responsabilità del mondo politico” della Capitale.
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