Nuova intimidazione contro Pino Maniaci, direttore di Telejato. Dopo l’incendio dell’ auto, impiccati i suoi cani
Telejato, la storica televisione antimafia diretta da Pino Maniaci, ha subito due atti intimidatori a distanza di pochi giorni. Questo pomeriggio sono stati uccisi i due cani della famiglia Maniaci, un pastore belga e un setter inglese. Intorno alle 16,30, terminata l’edizione del telegiornale, il direttore è sceso nel cortile della redazione in Contrada Timpanella a Partinico e ha ritrovato i due animali appesi senza vita alla recinzione. Al ritrovamento erano presenti anche i carabinieri di Partinico che come ogni giorno prestavano il servizio di custodia a Pino Maniaci.
Quest’unico episodio basterebbe a far scattare l’allarme intorno alla famiglia che gestisce la piccola grande emittente siciliana. Ma c’è dell’altro.
Lo scorso sabato, l’auto del direttore è stata incendiata a pochi metri della redazione dove era parcheggiata da almeno un anno. Maniaci aveva sdrammatizzato dicendo: «Credo che si tratti di un atto vandalico, la macchina è in disuso e nel tempo è stata danneggiata. C’erano un finestrino e due fari frantumati. Ipotizzo si tratti di una bravata – aveva scherzato Maniaci – le hanno fatto esalare l’ultimo respiro». Dopo i fatti di questo pomeriggio, l’incendio potrebbe avere tutt’altro significato.
Maniaci e la sua famiglia non hanno voluto commentare quello che è accaduto oggi. Il dolore li ha lasciati senza parole. Telejato, nella sua lunga battaglia contro la criminalità organizzata, ha ricevuto moltissime minacce. Nel settembre del 2012 vennero addirittura bruciate le antenne che trasmettevano il segnale della televisione. Inutile elencare altri tipi di intimidazioni, come ad esempio, le centinaia di querele che hanno più volte tentato di mettere il bavaglio al microfono di Pino.
Instancabili, i giornalisti di Telejato non si sono mai fermati. Hanno sempre continuato a fare il loro lavoro di cronisti “con la schiena dritta” come amano insegnare ai ragazzi che durante l’anno vanno a Partinico a consumare la suola delle scarpe. È nostro dovere, ora più che mai, raccontare quello che accade in certi luoghi dove spesso il giornalismo nazionale non arriva. È nostro dovere dare un calcio alla retorica e ricordare a noi stessi come è necessario fare questo mestiere. Partinico non è lontana. La famiglia Maniaci non è sola finché ognuno di noi continuerà a fare del buon giornalismo “con la schiena dritta”.
Trackback dal tuo sito.