Mafia e appalti, 37 arresti a Roma
Associazione a delinquere di stampo mafioso. Per questa accusa il gip del tribunale di Roma, Flavia Costantini, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere per 29 persone, 8 ai domiciliari. Una holding criminale, secondo gli investigatori, spaziava dalla corruzione all’estorsione, all’usura al riciclaggio con inflitrazioni mafiose nel tessuto imprenditoriale politico e istituzionale.
Nell’ambito dell’indagine “Mondo di mezzo” è stato arrestato Massimo Carminati, per associazione mafiosa, ex articolo 416 bis. Il romano sarebbe stato arrestato mentre si trovava a casa di Marco Iannilli, il commercialista romano, già arrestato e condannato in primo grado per la colossale truffa su Fastweb e Telecom Sparkle e coinvolto nel caso Enav. Domenica gli uomini del Ros hanno effettuato delle perquisizioni nella villa di Iannilli a Sacrofano, in provincia di Roma. Perquisita anche la casa di Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma.
Chi è Massimo Carminati “il re di Roma”. Massimo Carminati è un uomo di elevato spessore politico-culturale e criminale. Gravemente ferito nel 1981 durante un blitz per un carico di denaro e gioielli. Ma oltre alla ferita fisica Carminati subisce un’altra ferita: il tradimento di un camerata che lo vende agli uomini della digos e dell’Ucigos. E’ lì che la sua vita cambia definitivamente, dopo anni di guerra feroce allo Stato. Abbraccia, definitivamente, il mondo della Banda della Magliana. Uomo di poche parole, fedele ai ” vecchi amici” della Banda, molto spesso invisibile “alle guardie”. Conosciuto e temuto nel mondo della mala romana da quaranta anni. Su di lui porta avanti le più importanti indagini uno migliori investigatori sulla piazza romana il generale Enrico Cataldi, raccogliendo una mole impressionante di documenti a riscontro delle dichiarazioni dei collaboratori della Banda della Magliana che lo accusano di essere uno degli esecutori del delitto di Mino Pecorelli. Poi dall’accusa di essere assieme a Angelo Angelotti uno dei capi di un’associazione di stampo mafioso dedita all’usura e al racket. Carminati, da queste e altre accuse, viene sempre assolto. Al suo fianco in aula, da sempre, il suo storico avvocato Giosuè Naso (difensore di molti esponenti della criminalità organizzata capitolina).In questi anni mai un’intervista, mai una parola sembrava quasi che Carminati non esistesse. L’operazione portata a termine oggi invece restituisce il “peso” e rende visibile la caratura politico-criminale di quello che alcuni giornalisti hanno già chiamato “il Re di Roma”
(notizia in aggiornamento)
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