Terra dei fuochi, nove arresti e sequestri per un valore di 3 milioni di euro
Nove persone sono state arrestate dai carabinieri di Caserta in un’inchiesta sul traffico di rifiuti metallici e sui rifiuti tossici nella “Terra dei fuochi”. Nell’operazione sono state sequestrate due aziende per un valore di tre milioni di euro. Diciassette persone risultano indagate. Al centro dell’inchiesta del Noe, coordinata dalla Dda di Napoli, la società Ecometal – definita dagli inquirenti – “società cartiera”: una azienda fantasma intestata ad un cittadino di nazionalità rumena che con la complicità di un consulente del lavoro del casertano era stata iscritta all’Albo nazionale gestori ambientali della Campania.
Il documento d’iscrizione all’albo veniva venduto, a mille euro, ad altri che in tutta Italia – secondo gli inquirenti – sotto la copertura della Ecometal raccoglievano materiale ferroso. Le indagini hanno mostrato, anche con servizi di intercettazione e videosorveglianza, che gruppi criminali erano in affari proprio nel settore del traffico di rifiuti ferrosi, soprattutto carcasse di veicoli, e avevano individuato in due aziende del settore, una nell’agro aversano l’altra sul litorale domitio, i depositi di stoccaggio di questi rifiuti raccolti illegalmente da rivendere poi a fonderie con il sistema del giro-bolla. In un mese i conferimenti legali delle due aziende erano la metà di quelli illegali; ed esisteva un tariffario legato al grado di ‘legalita: 15 centesimi al chilo se rifiuti senza Fir, 17 se con Fir. Alle fonderie, il metallo era venduto a 22 centesimi al chilo
Sotto sequestro le quote e beni societari della C.m. Metalli e della Falconfer srl.
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