Ambrosoli: Storia di mio padre insegna a non delegare l’impegno
“La storia di papà è un esempio ancora attuale. E’ vero, sono passati 35 anni da quando è stato ucciso ma abbiamo ancora bisogno di esempi che ci ricordino, nella normalità del quotidiano, che possiamo contribuire a cambiare le cose, che possiamo non cedere allo sconforto, che possiamo continuare a volerci impegnare”. Così Umberto Ambrosoli racconta ai microfoni di Rainews24 il valore del messaggio lasciato dal padre Giorgio Ambrosoli, avvocato ucciso 11 luglio 1979; era liquidatore della Banca privata di Michele Sindona.
“Tutti noi possiamo essere più forti di isolamento, minacce, tentativi di corruzione, più forti della paura di morire – continua Ambrosoli. Gli uomini come mio padre sono persone come noi che sono state capaci di fare scelte di cui anche noi possiamo essere capaci”. Un invito all’impegno – quello lanciato da Ambrosoli – che invita a superare “il sentimento manfiesto di disimpegno, lamentale e rassegnazione” che spesso pervade il Paese. L’intervista, in collegamento con la all news della Rai, lancia la minierei tv “Qualunque cosa succeda” in onda questa sera su Rai1.
Alcuni momenti dell’ intervista a Umberto Ambrosoli
Trackback dal tuo sito.