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Studenti in piazza a Latina: Restiamo uniti contro mafie e corruzione

a cura di Beatrice Bianchi* il . Lazio

Più di duemila studenti sono scesi  in piazza a Latina per respingere con forza le minacce giunte al pm Lucia Aielli alcuni giorni fa.  A seguire pubblichiamo il racconto della giornata curato  da Beatrice Bianchi di Libera, fra gli studenti in piazza oggi  e animatrice del presidio di Latina. Una mobilitazione, quella in sostengo al pm Aielli, che da giorni ha attraversato anche il web e su twitter si è trasformata nello slogan #stoconaielli. A seguire il racconto di questa “giornata storica” per la città che rafforza il percorso antimafia della rete di cittadinanza attiva che qui a Latina, lo scorso 22 marzo, ha ospitato la Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie. 

L’ABBRACCIO DI LATINA AL MAGISTRATO LUCIA AIELLI – di redazione

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Ore 9.30 Piazza del popolo, Latina. I frutti d’impegno della giornata del “22 Marzo” scorso sono tangibili. Più di duemila studenti insieme per manifestare la propria solidarietà nei confronti del giudice Lucia Aielli, minacciata di morte, nei giorni scorsi a Latina. Quattro tappe, scandite dagli interventi dei rappresentanti degli studenti delle scuole superiori. 100 passi contati a gran voce fino al Tribunale,  dove si è tenuto un sit-in e  la riunione dell’ordine degli avvocati e dell’Anm. Il giudice Aielli ha sottolineato l’importanza del valore assoluto della legalità. “La manifestazione di oggi è significativa non solo per quanto mi riguarda – ha spiegato la Aielli  – ma perché attesta l’esistenza di una coscienza civile vivace e attenta, capace di sconfiggere la sottocultura dell’intimidazione, dell’omertà, dell’indifferenza”. Ritorna tra i discorsi pronunciati, la necessità di costruire uno schieramento solido: istituzioni e cittadini che scelgano di stare dalla parte giusta.  La mobilitazione studentesca è massiccia e coesa, tutti si sentono accomunati nella lotta. Anche tra i più giovani le intimidazioni sono sentite come forti limitazioni delle libertà personali e collettive alle quali non dobbiamo sottostare. Oggi a Latina, gli studenti hanno riscritto la storia di una città vecchia, che per troppo tempo è vissuta nel silenzio.  Lo hanno fatto con forza e decisione, sgomitando. Sono stati una scarica elettrica, le strade restituiscono l’eco dei cori: si muore quando si è soli.

 

“Siamo qui per gridare alla classe politica di dare un forte e concreto segnale. Chiediamo  a gran voce una risposta concreta e che questa manifestazione non diventi una vetrina  per ottenere consenso, ergendosi a finti paladini della legalita’ perche’ ciò fa male alla democrazia quanto le stragi mafiose” queste le parole del  rappresentante del Liceo scientifico “G.B. Grassi”. Tra i manifestanti sono presenti anche tanti professori e genitori degli studenti che credono nella partecipazione attiva come valore fondante dell’educazione, e riconoscono  nella vasta presenza di giovani  un segnale positivo.” È bello sapere che la gioventù della città abbia dei valori positivi forse anche più degli stessi genitori”, commentano.  Nelle scuole l’evento è stato vissuto con attenzione,la sensibilizzazione curata in modo capillare. Si elaborano nuovi linguaggi , potendo verificarne tempestivamente gli effetti positivi. La mobilitazione sul web è stata il megafono potente attraverso cui l’informazione si è propagata nelle giornate a ridosso della manifestazione. Per contrastare un tipo di infiltrazione non convenzionale, come quella che caratterizza la provincia di Latina, è necessario elaborare nuove pratiche di resistenza. E’ una pratica necessaria che va costruita giorno dopo giorno, ogni azione è propedeutica a quella successiva. Solo facendo si continua a fare e si può, si deve,cambiare. Il numero dei partecipanti testimonia la sete di giustizia diffusa, la volontà di rispolverare parole stanche restituendo loro freschezza ed autenticità. La scelta di Latina, quella di partecipare, testimonia un passaggio fondamentale, a cui deve seguire una forma nuova di vivere, non possiamo più agire come agivamo, non possiamo restare come eravamo prima di oggi.

* Beatrice Bianchi, Libera Latina

 

Le foto della giornata

 

 

 

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