Autostrade e appalti truccati
Otto persone arrestate con l’accusa di corruzione, istigazione alla corruzione e turbativa d’asta. E un appalto sul servizio di sorveglianza attrezzata per interventi urgenti e assistenza traffico sulle autostrade siciliane, sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori della Dia di Messina . Questi i contorni dell’operazione messa a segno dalla direzione investigativa antimafia, nelle province di Messina, Agrigento e Pavia. Nel mirino della Dia un gruppo di imprenditori e un funzionario del Cas, il consorzio autostradale siciliano. Il provvedimento è stato emesso su richiesta del procuratore aggiunto Sebastiano Ardta e del sostituto procuratore Fabrizio Monaco della Procura di Messina, sulla base dell’informativa della sezione Dia di Messina, coordinata dalla Dia di Catania. Grazie alle intercettazioni telefoniche gli inquirenti hanno rintracciato anomalie nell’aggiudicazione di un appalto, vinto inizialmente da una ditta in odor di mafia, poi revocato nel 2013 e poi assegnato a seguito di un “accordo” tra un gruppo di imprenditori e il dirigente del Cas per le tratte autostradali A/18 (Messina – Catania e Siracusa – Rosolini) e A/20 (Messina – Palermo). L’inchiesta prede il via dalle verifiche effettuate sull’impresa Tecnogest, riconducibile secondo gli inquirenti a Antonio Giordano e dichiarata “fallita” dal Pubblico ministero. Richieste anomale, offerte e transazione di denaro e di altre utilità in favore dei pubblici funzionari ed imprenditori coinvolti per la realizzazione di questi lavori. Diverse le irregolarità riscontrate nelle indagini sugli appalti: si va dalla turbativa d’asta,alla corruzione, sino a tentativi di corruzione nei confronti di imprese che operano a Roma e a Pavia.
L’inchiesta e le accuse a funzionari e imprenditori. Secondo gli inquirenti, c’era un accordo fra il dirigente del CAS e gli imprenditori coinvolti nell’inchiesta per concordare “le offerte da presentare e le percentuali di ribasso”. Aggiudicata la gara da parte di una ditta, si esercitavano pressioni per perchè utilizzasse personale di altre ditte per l’esecuzione dei lavori, della manodopera e dei mezzi degli altri imprenditori che lo avevano favorito: il tutto con il benestare del dirigente del Cas. Un accordo, quello che alterava il normale svolgimento dell’appalto, che sarebbe stato messo in atto attraverso la corruzione del funzionario del CAS: in cambio della “gestione” di questi appalti, somme di denaro ammontanti complessivamente a 100.000,00 euro e i costi di ristrutturazione di un immobile. Tentativi di corruzione sarebbero stati messi in atto da alcuni degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta, anche fuori dall’Isola. Uno degli imprenditori coinvolti nell’inchiesta – secondo gli investigatori – avrebbe fatto pressioni sul dirigente della società concessionaria della gestione unitaria del sistema aeroportuale di Roma, perché chiudesse un occhio sulle penali connesse in caso di inadempienza. L’imprenditore avrebbe rifiutato e rispedito al mittente il tentativo di corruzione, denunciandolo ai superiori. Pressione che fai, pressione che ricevi nell’intricato sistema che gravita intorno alla corruzione. Così, durante l’indagine, gli investigatori rintracciano l’imprenditore che tentava di corrompere la società di servizi di Roma questa volta nel ruolo di destinatario di pressioni da parte di un consigliere del C.d.A. della “Fondazione I.R.C.C.S.” Policlinico San Matteo di Pavia, per l’assunzione di un lavoratore nella sua azienda.
Gli indagati. Ai domiciliari sono i fratelli Giacomo e Antonino Giordano, rispettivamente di 43 e 46 anni, Ettore Filippi Filippi, 72 anni, Francesco Duca, 46 anni, Letterio Frisone, 61 anni, Rossella Venuto, 43 anni, Giuseppe Iacolino, 32 anni e Filadelfio Scorza, 55 anni. La misura interdittiv, invece, è stata disposta per due mesi nei confronti di Andrea Valentini, 54 anni e Antonio Chillè, 53 anni. Disposto il sequestro preventivo dei beni di Letterio Frisone fino ad un massimo di 100 mila euro. Il Gip si riserva “ogni decisione in merito all’applicazione della misura cautelare del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione nei confronti della “Meridional Service S.r.l. “, Eurotel s.r.l. “Eurotel srl, Building srl, che fanno capo agli imprenditori Giordano, Iacolino e Venuto, in relazione all’esito dell’udienza che verrà fissata in seguito con separato provvedimento”.
Crocetta ” Indagine sia inizio indagine più dettagliata su malaffare, corruzione e rapporti con la politica”. “Il Cas finalmente! Ringrazio la Dia e la magistratura per la brillante operazione e faccio un appello: non sia la conclusione di una indagine ma l’avvio di una ricerca dettagliata su malaffare, corruzione, sui rapporti con la mafia e sul sistema di potere messinese e regionale” – ha dichiarato a margine dell’operazione il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, commentando gli arresti”. “Si osservino ad esempio alcune consulenze milionarie – aggiunge Crocetta – le parcelle pagate a professionisti e ci si chieda anche quali intrecci abbiano tali affari con la politica. Noi siamo qui: il governo della Regione e il nuovo Consiglio di amministrazione del Cas sono a disposizione dei magistrati per contribuire all’accertamento della verità” .
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