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“Mare nostrum” è davvero finita?

di Piero Innocenti il . Senza categoria

C’è da restare sbalorditi davanti ad alcune manovre della politica italiana sull’immigrazione. Neanche due settimane fa, in una conferenza stampa, il ministro dell’interno Alfano, presente la Pinotti, collega della difesa, annunciava la fine, dal primo novembre, della operazione Mare Nostrum. Elogiata da più parti, anche nel contesto internazionale, criticata da alcuni parlamentari della destra e della Lega, Mare Nostrum ha consentito di salvare oltre centomila vite umane dalla sua attivazione nell’ottobre 2013 ( subito dopo la morte, in mare, nei pressi di Lampedusa, di oltre trecento migranti). E’ iniziata, dunque, Tritone ( costo stimato circa 3 milioni di euro al mese) con mezzi navali (ridotti) e risorse umane di alcuni paesi europei, sotto l’egida di Frontex, l’agenzia europea con sede a Varsavia, deputata al controllo delle frontiere esterne dell’UE. Nei primi dodici giorni di attività, Tritone ha effettuato alcuni interventi in mare nei confronti di 574 migranti. Mare Nostrum ( costo mensile circa 9milioni di euro), criticata da alcune parti politiche perché considerata, a torto, a mio avviso, una sorta di “calamita” ( pull factor) per  i migranti che salpano dalle coste libiche, sta, in realtà, proseguendo a “ranghi” molto ridotti. Ma c’è di più. La ministra Pinotti, alcuni giorni fa, “sollecitata” dalle alte gerarchie della Marina Militare, che rivendicano orgogliosamente una sorta di “supremazia” in mare ( mal digeriscono la presenza di Frontex & C.), ma anche da autorevoli organismi umanitari e della Chiesa, ha preso carta e penna indirizzando ad Alfano una lettera con cui chiede il contributo ( dai fondi del Ministero dell’Interno) di 3,5 milioni di euro al mese, per proseguire con un pattugliamento, a ridosso delle coste della Libia, quindi non sovrapponibile a Tritone, con tre fregate e una nave di “appoggio sanitario”, ai fini della ricerca e soccorso in mare dei migranti. Nella sostanza un’ operazione…minore ( da non chiamare Mare Nostrum per evitare altre polemiche politiche) con finalità diverse da Tritone. Lodevole iniziativa, quella della Pinotti, anche se dall’UE il nostro paese deve pretendere molto di più in questo ambito. Si pensi, per esempio al budget del 2014 di Frontex, che ammonta a circa 90 milioni di euro di cui soltanto poco più di 20 spesi nelle diverse operazioni in mare ( per esempio Aeneas, conclusa il 30 settembre 2014, Hermes terminata il 31 ottobre).

Ci si chiede, inoltre, quali iniziative concrete abbia assunto il nostro Governo in relazione alle mozioni accolte nella seduta del 16 maggio c.a. ( eravamo alla vigilia delle elezioni europee e sul tema c’era molta attenzione) alla Camera dei Deputati in tema di immigrazione. Che fine ha fatto, per esempio, l’impegno di “..adoperarsi per realizzare (…) un ufficio europeo dell’immigrazione, in territorio nordafricano… e l’altro, non meno importante, di istituzione, d’intesa con i partner europei, di presidi dell’UE  “..per un preventivo screening delle domande dei richiedenti la protezione internazionale, anche per  evitare che i migranti possano diventare merce per i trafficanti di esseri umani”? Si è tramutata in iniziativa concreta l’idea di proporre alla Commissione europea la creazione di un centro di accoglienza per immigrati in territorio europeo, per avviare un diverso percorso per i richiedenti asilo? E’ stata avanzata ufficialmente la proposta di trasferimento della sede di Frontex in un’area geograficamente collocata al centro del Mediterraneo, per esempio in Sicilia, per migliorare, in tal modo, le funzioni proprie? Cosa aspetta il Governo a redigere il documento programmatico di politica sull’immigrazione, previsto dalla legge (Testo Unico del 1998) che dal 2006 non viene più fatto? Continuano, intanto, a partire, dalle coste nordafricane, migliaia di persone (155.654 nel 2014 al 12 novembre), in prevalenza dalla Libia (132.586), paese che si trova in un caos pericolosissimo per tutta l’UE, con le grandi organizzazioni di trafficanti che non si fanno certo scrupoli di mandare allo sbaraglio la manovalanza degli “scafisti” ( 436 quelli arrestati nel 2014, con 94 imbarcazioni sequestrate). Le previsioni meteo dei mari (Libico, Ionio meridionale e stretto di Sicilia) “mossi o molto mossi in rapido aumento” fanno ritenere possibile un rallentamento del flusso migratorio nei prossimi due giorni. Ma non sempre, purtroppo, questo avviene e le tragedie sono sempre incombenti.

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