14 ottobre 2014
L’esempio di Falcone- “Il fondamento morale e giuridico della battaglia di Giovanni è importantissimo”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto rendere omaggio alla figura del magistrato che diede la propria vita combattendo la mafia, Giovanni Falcone. La cerimonia per la consegna della medaglia di Grande Ufficiale al merito della Repubblica, come ricorda oggi il Corriere della Sera, ha rappresentato l’occasione per ricordare quel modo di affrontare la criminalità organizzata di Falcone, quell’attenzione verso i particolari, quello studio dei dettagli che ancora oggi merita di essere citato. Il riconoscimento è stato consegnato alla sorella del magistrato palermitano, Maria, e sarà esposto alla Fondazione Falcone a Palermo.
La malavita “compra” Roma. L’economia criminale vale 30 miliardi nella capitale. Attraverso furti, usura, evasione, riciclaggio e investimenti immobiliari, l’economia illegale prospera, condizionando così la ripresa non solo di Roma e del Lazio, ma dell’Italia intera. Come riportato dalla Repubblica, secondo i dati della Cgil ogni dato dell’economia criminale capitolina, seppur calati nell’anno 2012-2013, rimangono sempre inaccettabili. Ma quello che preoccupa veramente è la “struttura” che questo sistema ha oramai creato: riciclaggio, contraffazione e lavoro nero rimangono le uniche vie di fuga per quei cittadini e aziende schiacciate dalla crisi che si vedono costrette ad accettare l’aiuto mafioso pur di non capitolare.
Da Napoli a Palermo. Dove la legalità è un optional e lo Stato si è arreso. Che paese è questo se un uomo non è libero neanche di rilassarsi in bicicletta, magari ascoltando un po’ di musica, senza rischiare di essere massacrato di botte? Il fatto , accaduto domenica a Catania, rappresenta la manifestazione concreta di un luogo dove lo Stato non esiste più, dove il non rispetto delle leggi è diventato un vanto, dove chi interviene per difendere i propri diritti e quelli altrui diventa oggetto di insulti o, in alcuni casi, di percosse. Questo è accaduto a Raffaele lo Salvio, 24 anni, impiegato. Nella più assoluta serenità, Raffaele stava approfittando di una delle domeniche “ecologiche”, volute dall’amministrazione comunale e dal sindaco Enzo Bianco. I fatti si sono svolti in pochi secondi, tutto a causa del volume “troppo alto” della musica di Raffaele. Questo pretesto ha dato il via ad un pestaggio senza nessun motivo logico, interrotto poco dopo dai vigili urbani. Messo in salvo Raffaele, la rabbia della folla si è riversata sulla bicicletta e sullo stereo del giovane. Il fatto, riportato oggi dal quotidiano la Notizia, disegna perfettamente lo stato delle cose nel Sud d’Italia, dove tra criminalità organizzata, disoccupazione e degrado, lo Stato non c’è più.
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