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Riparti Foggia migliore

di Leonardo Ferrante il . L'analisi

Sono undici anni che non vivo più a Foggia, e per dieci di questi ho resistito a cambiare la mia residenza. Quando per le cose della vita sono stato “costretto” a farlo, ho provato dolore, ma non per una retorica sciocca di chissà quale orgoglio, quanto perché mi è sempre piaciuto credere che resistessi da foggiano. Foggia mi ha insegnato un valore a cui non rinuncio: il “fastidio”. Sono grato alla mia città perché ancora oggi, quando vedo cose che non vanno, quello che mi si accende dentro è “u fastidj”: prima dell’indignazione, della ribellione, o di qualunque altra reazione. Lo considero un’eredità tutta foggiana, e a un certo punto della vita ho dovuto decidere che farne: se girare il fastidio verso il lamento, o se provare a investirci sopra.

 

Proprio la voglia di coltivare e far fruttare quel fastidio mi ha spinto altrove. Eppure molto di quello che sono oggi lo devo a quei primi diciotto anni di vissuti in Puglia. La vita mi ha portato inevitabilmente e costantemente a impegnarmi per generare cambiamento nelle situazioni di illegalità: quasi che la mia, di vita, fosse tracciata su rotaie obbligate. Avrei desiderato fare altro, ma è come se non avessi mai potuto scegliere nulla. Da due anni sono il referente scientifico di Riparte il futuro, la grande campagna anticorruzione di Libera e Gruppo Abele. Da due anni vivo a Torino, e mi spaventa a volte vedere quanto sia a Nord. Da due anni confido che il mio impegno, unito a quello di 650mila persone che sostengono l’iniziativa, possa aiutare a liberare chi libero non è, e contribuire a sconfiggere questo male incredibilmente grave.

Io libero non lo sono stato, seppure sono felice di fare quello che faccio e lieto di essere quello che sono oggi. Ma a Foggia non si è liberi, neanche se vai via. E’ da Foggia, e dalle sue sofferenze ora raccontate dai giornali, che occorre ripartire, affinché tutto il Paese non diventi la Foggia dell’economia asfittica e strozzata da corruzioni e criminalità più o meno organizzata. Voglio che il nostro Paese diventi la Foggia del fastidio germogliato, della reazione, delle meravigliose persone che mi hanno accompagnato a essere quello che sono oggi: figlio e contraddizione della mia terra, che ha austeri assennati e tenaci imbecilli. Bisogna solo investire sui primi e dar loro spazio, per uscire da questo deserto.

 

Riparti, Foggia, con coraggio. Lìberati, finalmente.

Perché se perdiamo a Foggia, perdiamo dappertutto.

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Leonardo Ferrante

Leonardo Ferrante, referente scientifico di Riparte il futuro. Operatore del Gruppo Abele, collabora anche con la rete “Illuminiamo la salute” e con il Master in Analisi, Prevenzione e Contrasto della criminalità organizzata e della corruzione dell’Università di Pisa, di cui è stato project manager per l’a.a. 2011-12.

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