Brescia. “Strage Cottarelli”: si torna in Corte di Assise d’Appello
I cugini trapanesi, originari di Paceco, Vito e Salvatore Marino, torneranno in libertà. La loro condanna all’ergastolo pronunciata dalla Corte di Assise di Appello di Milano per il triplice omicidio della famiglia di Angelo Cottarelli, commesso a Brescia nell’agosto del 2006, è stata annullata.
Angelo Cottarelli, sua moglie Marzenne Topor di 41 anni e il loro figlio Luca di 17 anni, vennero trovati sgozzati e uccisi a colpi di pistola nella loro casa di Brescia il 28 agosto del 2006. Secondo la Procura di Brescia i tre erano stati uccisi per vendetta da Vito Marino e da suo cugino Salvatore nell’ambito di un contrasto sorto tra Vito Marino e Angelo Cottarelli.
I due infatti come risulta da una indagine della Procura di Trapani e della Squadra Mobile erano “complici” in una maxi truffa da 50 milioni di euro. I due Marino, assolti in primo grado a Brescia, furono condannati all’ergastolo in appello sempre a Brescia.
La Cassazione però annullò la condanna ordinando la ripetizione del processo di Appello stavolta a Milano. I giudici milanesi tornarono a condannare all’ergastlo i due Marino che così finirono in carcere. Adesso il nuovo annullamento della condanna e il ritorno in libertà dei due cugini pacecoti. Processo da rifare quindi dinanzi ad un’altra sezione della Corte di Assise di Appello di Milano.
Vito Marino è figlio di Girolamo, noto boss mafioso di Paceco, ammazzato nel 1986 dall’attuale latitante Matteo Messina Denaro.
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