Andamento del Pil e attività antidroga in Italia
Anche nel mese di agosto, i sequestri di piante di cannabis effettuati dalle forze di polizia su gran parte del territorio nazionale hanno rappresentato un elemento di sicuro interesse. Con l’esclusione di ventuno province, infatti, nelle restanti, sono state sequestrate 53.857 piante (si aggiungono alle 33.538 dei primi sette mesi del 2014), in diversi casi coltivate nei campi, in altri in abitazioni o in scantinati appositamente attrezzati per queste colture. Si va dalle poche piantine di Aosta, l’Aquila, Reggio Emilia, Treviso, alle migliaia di Trapani (35.456), di Reggio Calabria (3.348), di Siracusa (3.177), di Napoli (1.784). Sarà difficile, nel corrente anno, superare il record dei sequestri di piante di cannabis registrato nel 2012 con oltre 4milioni (l’anno prima con poco più di un milione) e, tuttavia, la sensazione è che ci sia un gran fermento nelle attività di coltivazioni domestiche tenuto conto di una persistente forte richiesta sul mercato. Considerando, poi, le oltre 9 tonnellate di cannabis sequestrate nel solo mese di agosto (di cui 7,89 ton. di hashish e 1,27 ton. di marjiuana), si ha la ulteriore conferma di come la domanda interna di queste due droghe si mantenga molto alta e ponga il nostro paese sempre in testa nella classifica europea di maggior paese consumatore.
Che la cannabis “spopoli” tra i giovani è cosa notoria e ribadita, per ultimo, nella “Relazione sulle tossicodipendenze 2014” (a cura del Dipartimento delle Politiche Antidroga) presentata alcuni giorni fa in Parlamento. Sostanzialmente invariati i prezzi all’ingrosso, 1.500 euro circa per un chilo di marjiuana e dai 1.500 ai 2.500 per l’hashish. Altri dati, ancora non stabilizzati ( elaborati ai primi di settembre c.a. dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga- DCSA), meritano qualche riflessione. Mi riferisco, ancora, a quelli riguardanti le “operazioni antidroga” diminuite a 1.347 (agosto) dalle 1.515 di gennaio, con il valore più basso, 932, di giugno, dopo la graduale discesa a 1.208 (aprile) e a 1.146 (maggio). Già nel 2013 le operazioni antidroga (21.864) erano diminuite del 4,21% rispetto all’anno prima toccando la punta massima nel 2009 con 23.380 operazioni e la minima nel 2004 con 18.745. Le variazioni rilevate, annota la DCSA, “..risentono dei vari adeguamenti normativi” (cfr. la relazione annuale del 2013). Questo dato sarebbe ricollegabile agli oscillanti indirizzi legislativi e giurisprudenziali ( di merito e di legittimità) che si riflettono sulle attività operative delle articolazioni antidroga delle tre forze di polizia statali.
Conseguentemente alle diminuite attività di repressione, è calato il numero delle persone arrestate, dalle 1.727 di gennaio alle 1.074 di agosto ( con il minimo di 903 a giugno) e degli stranieri coinvolti (in gran parte, è noto, spacciatori) passati dai 908 di inizio anno ai 495 di agosto ( con il minimo di 441 a giugno). Al primo di settembre, dunque, il totale degli stupefacenti sequestrati pesa 136,82 tonnellate (si tratta del record assoluto in Italia e in Europa), di cui 2 ton. di cocaina ,520 kg. di eroina e alcune centinaia di chilogrammi di “altre droghe” (tra cui il khat). Sul totale di 14.585 persone segnalate alla magistratura per delitti collegati alle droghe, 5.163 sono risultati stranieri e 555 minori. Gli affari, dunque, vanno ancora bene con le droghe, con soddisfazione anche di quei miseri personaggi della finanza speculativa e della politica (nazionale ed europea) che hanno visto il Pil (non solo italiano) gonfiato (le stime parlano di un incremento di circa 15 miliardi di euro l’anno) con il denaro proveniente dal traffico/spaccio, dallo sfruttamento della prostituzione e dal contrabbando di sigarette. Che tutto questo,poi, sia almeno profondamente immorale, interessa poco.
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