NEWS

Libia: la guerra e i trafficanti di persone

di Piero Innocenti il . Senza categoria

95.328 migranti/profughi soccorsi in mare e sbarcati sulle coste italiane nel 2014 ( 4.449 sono ancora sulle navi della nostra Marina Militare e di altre navi) al mattino del 6 agosto. Un numero che fa una certa impressione perché non c’era mai stato in passato un afflusso di persone via mare così massiccio e che conferma la grande moltitudine di gente che si è concentrata, soprattutto in Libia (fonti attendibili parlano di almeno 900mila persone)che sta cercando disperatamente di abbandonare dopo i gravissimi scontri tra bande di miliziani e forze militari libiche, con decine di morti e feriti. Il grosso dei profughi, lo abbiamo già scritto altre volte, viene proprio dalla Libia (81.212 persone di cui 11.124 minori), partiti su gommoni e altre imbarcazioni predisposte dai trafficanti,dalle località ben note di Zuvarah (125 episodi registrati), Tripoli (65), Garabulli (45), Sabratah (24), Al Khims , Zlitan, Tojourah, Bengasi,Misurata. Il secondo paese di maggiore provenienza è sempre l’Egitto con 7.618 sbarcati di cui ben 2.841 minori, con 18 eventi sul totale dei 31 casi di partenze da Alessandria e dintorni.

Le diverse bande di trafficanti, perché di questo si tratta ( senza pensare ad articolate, gerarchizzate organizzazioni criminali) e “cani sciolti” che gestiscono in proprio qualche “viaggio” verso le coste italiane, approfittano della situazione di caos e di incontrollabilità di gran parte del territorio libico e si giovano della complicità di miliziani, poliziotti, soldati allo sbando interessati a mettere in tasca un buon gruzzolo di dollari/euro per un futuro meno nero del presente. Ci sono, poi, i “procacciatori” dei “clienti” che pure si danno un gran da fare perché vengono pagati secondo il numero di persone che intercettano. Interessanti i costi dei “biglietti” per imbarcarsi, dai più ridotti, 600/800 euro a persona, con sistemazione sottocoperta, senza giubbetti salvagente e mezza bottiglietta di acqua, ai più alti, dai 1000 ai 2000 euro, per viaggiare più “comodamente”, sempre in piedi ma senza essere “rannicchiati” con le ginocchia al petto e con qualche galletta di pane e una bottiglia di acqua. Biglietto gratis per quei “poveracci”, magari minori di età, che non disponendo di denaro si offrono  volontari o ricevono la proposta per “pilotare” le imbarcazioni.

In altri casi i “piloti” sono veri “scafisti” arruolati per 2 o 3mila euro ( il guadagno di un anno nel loro paese) per la circostanza e che affrontano il rischio ben sapendo a cosa vanno incontro ma anche consapevoli ( sulla scorta di esperienze dirette e indirette) che nelle carceri italiane non si resta per molto tempo. In genere sono queste le persone che, identificate dopo una rapida indagine, subito dopo i soccorsi, vengono arrestati dalla polizia e, quasi a voler tranquillizzare l’opinione pubblica, si parla subito di un“duro colpo” inflitto alle organizzazioni dei trafficanti ( in genere sono i responsabili dell’ordine pubblico, anche a livello politico nazionale, ad enfatizzare tale aspetto). In realtà, si tratta di arresti di piccole pedine, abbastanza insignificanti nel contesto delle bande criminali che gestiscono il traffico. I 248 “scafisti” arrestati nel 2014 alla data odierna, sono tutti indagati per il delitto ex art.12/3° comma del testo unico sull’immigrazione come “trasportatori” di stranieri nel territorio dello Stato. Nessun “basista” è stato arrestato quest’anno e neanche i 35 sequestri di imbarcazioni effettuati dalle forze di sicurezza sono espressione di una particolare azione di repressione che, evidentemente, dovrebbe essere svolta, con la collaborazione di altri paesi che sono in guerra o in rivolta ed hanno altri problemi da affrontare. Proseguono, intanto, gli sbarchi ed i soccorsi grazie a Mare Nostrum, mentre le bande in Libia si spartiscono l’ennesimo bottino di decine di migliaia di euro/dollari giornalieri. Sarebbe interessante individuare chi si è spartito gli oltre 90 milioni di euro ( una stima prudente considerando una media di 1000 euro a persona) detratte le spese,  ricavati dal trasporto dei 95mila migranti nel 2014.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link