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1200 Km per i “Fantasmi di Portopalo”: il viaggio della memoria e dell’impegno in bici

di Norma Ferrara il . Interviste e persone, Lazio

Una Paese intero fermo davanti alle cronache che da Lampedusa arrivavano nell’ottobre del 2013, quando nel mar Mediterraneo morirono centinaia di migranti. Un programma radiofonico dedicato alla strage e un ascoltatore che al telefono  chiede notizie di un’altra strage, quella avvenuta a Portopalo nel 1996 per anni avvolta dal silenzio e dall’imbarazzo e riportata alla luce solo nel 2001 dall’inchiesta del giornalista Gian Maria Bellu. Quelle parole, quella richiesta di informazioni, risuonano per giorni nella mente di Gaia Ferrara, giovane di 33 anni, cagliaritana di nascita, romana di adozione, ciclista per passione e anche per devozione, con alle spalle sei esperienze di pellegrinaggi sulle due ruote. Da lì alla nascita del progetto “1200 Km per i Fantasmi di Portopalo” il passo è breve – come ci racconta Gaia. “Dal giorno in cui ho sentito i numeri e il dramma di quella storia – spiega  a Libera Informazione – non sono riuscita a togliermi dalla testa quelle immagini, quelle storie di cui poco o niente sappiamo. E,  mentre in quelle settimane d’ottobre scorrevano le foto delle autorità corse a Lampedusa davanti alle bare dell’ultima strage di migranti, pensai subito – continua Ferrara – a quando i riflettori sull’Isola e sui viaggi della speranza e della morte, si sarebbero spenti”. Nei giorni successivi quella storia, “quella dei Fantasmi”, non le lascia pace. Un passato da scout, una grande passione per l’impegno civile e la voglia di restituire questa storia ai cittadini e all’Europa, fanno il resto. La consapevolezza che queste morti siano anche morti di mafia, di trafficanti di esseri umani, porta Gaia a chiedere il sostegno e la collaborazione di Libera per questo viaggio “che vuole ridare visibilità a queste storie di morte ma anche chiedere giustizia e atti concreti per i vivi – commenta Gaia Ferrara”.

Il progetto – Viandando. L’iniziativa,  presentata questa mattina in Campidoglio a Roma, è una pedalata in solitario attraverso l’Italia. L’idea della giovane sportiva è quella di percorrere in bicicletta 1.200 km con partenza il 2 agosto da San Severo in Puglia e arrivo a Portopalo il 23 agosto dopo un giro in 23 tappe lungo le coste italiane. “Il viaggio avrà inizio proprio dalla Puglia, terra di “arrivi” dall’Est Europa, l’Albania in particolare, negli anni ’90. Ho scelto questa regione – spiega Gaia Ferrara – perché luogo di accoglienza e di migrazioni ma, ancora oggi, terra di sfruttamento e caporalato. Un viaggio della memoria e dell’impegno nel nome di queste vittime, un viaggio perché l’Europa prenda consapevolezza di queste morti e si adoperi per mettere fine al traffico degli esseri umani da un lato e ad accogliere le persone dall’altro”. Al percorso ciclistico è collegata una petizione on line, su Change.org, che chiede un impegno concreto per recuperare il relitto della strage di Portopalo che attualmente giace nei fondali marini con quelle storie e quei corpi su cui troppo a lungo è calato il silenzio. E proprio ieri pomeriggio Gaia Ferrara ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, perché  si attivi nel semestre di presidenza europea per portare questo tema all’attenzione dell’Europa. Nella sua lettera Gaia scrive: ” […] nel fondo del mare di Capo Passero, 283 sono, a tutt’oggi Persone Mancanti.Non sono solo morti, naufraghi, clandestini. Sono Persone Mancanti perché di loro non si è ufficialmente riconosciuta neppure la morte[…]. Un testo appassionato e concreto, quello inviato al presidente,  in cui  Gaia sposta l’impegno nato in questo viaggio ancora in avanti, chiedendo di: “raccogliere e far fruttare quanto verrà costruito con il contributo delle numerose associazioni (da “Libera” ad “Amnesty”, dall’Agesci che porterà alla Route nazionale la raccolta di firme e l’invito a tutti ad essere presenti a Portopalo il 23 agosto, ed ancora Regione Puglia Assessorato al Mediterraneo, cultura e turismo, Pro Loco italiane, UISP), e delle moltissime persone che si stanno accostando per sostenere il progetto (tra loro, Don Ciotti, Dario Fo, Carlotta Sami, Andrea Camilleri)”. Il viaggio, le tappe, le iniziative e la petizione online sono sul sito www.viandando.eu/main e su facebook (pagina: “1200 Km in bici per i Fantasmi di Portopalo”). Articoli e foto documenteranno l’iniziativa che, tra le tappe principali, vedrà anche il passaggio nei campi estivi di volontariato di Libera, “E!State Liberi”.

 

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