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Rassegna stampa 29 luglio 2014

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Campania e morti innocenti. «Basta, è una guerra civile. Forza, ribelliamoci tutti contro la camorra. A testa alta, con consapevole coraggio. Chiunque è stato testimone di questa tragedia faccia l’identikit, il più dettagliato possibile, degli assassini e, se li conosce, dica i loro nomi». Parla, con ardore, al cuore della gente. Lancia, con determinazione, il suo appello l’assessore ai giovani del Comune di Napoli, Alessandra Clemente, 27 anni sulle colonne de “Il Mattino” dopo il conflitto a fuoco che ieri ha ucciso un anziano di 75 anni che ha pagato con la vita una tentata rapina ai danni di un imprenditore da parte di due giovani su uno scooter a Portici, in provincia di Napoli.  Aveva solo dieci anni, era l’11 giugno 1997, quando vide dal balcone morire la sua mamma, sotto casa, colpita alla tempia da un camorrista, per un errore. Sente Alessandra Clemente, di nuovo oggi come allora, uno strappo nell’anima. Urla la sua, la nostra memoria. Assessore Clemente, dal passato irrompe di nuovo il dolore. Qui l’intervista integrale

 

Mafie e Chiesa.  A pochi giorni dai fatti di Oppido Mamertina, in Calabria, a Palermo tra i vicoli di Ballarò, si consuma l’ennesimo “inchino” ai mafiosi durante una processione religiosa. Su “Repubblica” – edizione Palermo e nazionale – Salvo Palazzolo e Giorgio Ruta (qui il video on line) raccontano della processione della madonna delle Cannine. “Domenica scorsa il boss Alessandro D’Ambrogio non c’era. Ma là processione ha voluto comunque rendergli onore: si è fermata proprio davanti all’agenzia di pompe funebri della sua famiglia- scrive Palazzolo. Il  boss Alessandro D’Ambrogio è in carcere a Novara ma domenica, a Palermo, la sfilata del Cannine gli ha reso onore davanti al luogo simbolo di Cosa Nostra. La chiesa commenta: “Ancora una sosta anomala”.

 Appalti e trasparenza. Sulle pagine del “Giornale di Sicilia” un articolo sulle White list, uno strumento presente in tutte le prefetture per snellire le procedure antimafia delle imprese.  La notizia riguarda, in particolare, il  protocollo d`intesa firmato ieri in Prefettura tra Confindustria centro sud e il Prefetto Diomede.  L’articolo torna sul provvedimento, approvato a Palazzo Chigi nella primavera scorsa, e che ha messo in moto l’aggiornamento “degli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa”. Elenco, grazie al quale – spiega il giornalista del quotidiano siciliano –  si potrà ridurre il carico burocratico per le imprese. Nella domanda, a mezzo autocertificazione, le imprese dovranno indicare i settori di attività e il proprio indirizzo di posta elettronica. La prefettura avrà 90 giorni di tempo per dare l’ok consultando la Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia e per rendere operativi i controlli con i collegamenti informatici previsti dal Codice antimafia (articolo 99, comma 2 bis)”. Le prefetture, dal canto loro, pubblicheranno le white list nel proprio sito istituzionale. Il decreto stabilisce anche che le stazioni appaltanti non devono richiedere la certificazione antimafia alle imprese iscritte in questi elenchi certificati dalle prefetture.

 Terra dei fuochi, i numeri istituzionali.  150%, 14 ettari, dei 29 monitorati nella Terra dei fuochi è risultato indenne da contaminazioni e pertanto potrà essere coltivato. È quanto è emerso ieri nel Comitato interministeriale, coordinato da Cesare Patrone, capo della Forestale, dove sono stati comunicati i dati relativi ai campionamenti di tutti i siti classificati a livello di rischio 4 (medio-alto). L’articolo a cura di Daniela De Crescenzo per “Il Mattino” illustra i risultati di questi controlli istituzionali. «Per quanto riguarda la salute dei cittadini, ho sollecitato soprattutto l’accelerazione dell’inizio degli screening. L’Istituto superiore di sanità ha trasmesso la proposta che contiene la tipologia degli accertamenti sanitari da effettuare sulla popolazione, i soldi sono stati stanziati», e «la Regione «ha risposto positivamente», ha spiegato il ministro della Salute Lorenzin.

 

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