Calabria, sotto scorta giornalista minacciato dalla ‘ndrangheta
Da ieri sera è sotto scorta “livello tre” il giornalista calabrese del “Quotidiano del Sud” Michele Albanese. Si tratta del collega che ha raccontato per primo il caso della processione di Oppido Mamertina ma l’urgente tutela non riguarderebbe questa vicenda. Albanese, sposato e con due figlie, tra i giornalisti più esperti della ‘ndrangheta della Piana di Gioia Tauro ma anche delle vicende del porto, mentre ieri stava seguendo gli esiti di un omicidio a Sinopoli è stato convocato nella Questura di Reggio Calabria. Qui gli è stato comunicata la decisione del Comitato per l’ordine e la sicurezza appena riunito di assegnargli scorta e auto blindata.
Albanese, impegnato anche in iniziative di sensibilizzazione sul fronte della legalità sia nel suo paese Cinquefrondi che in quello vicino di Polistena al fianco del parroco don Pino Demasi, già nel passato era stato vittima di intimidazioni, lettere minatorie e di strani furti in casa. Ma questa volta la minaccia sarebbe molto più concreta, ascoltata in un’intercettazione telefonica tra due esponenti di un importante cosca delle ‘ndrangheta della Piana nel corso di una delicata indagine. Minacce prese molto sul serio da magistrati e investigatori e che hanno fatto scattare la grave decisione. Ma oggi Albanse, sposato e con due figlie, è nuovamente al lavoro. “Sono preoccupato ma non mollo di certo”.
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