Rivolta Castel Volturno, Flai-Cgil: necessario mercato del lavoro trasparente
“Le violenze e la rivolta di queste ore nell’area di Castel Volturno sono la cronaca di una storia che periodicamente si ripete per poi ricadere nell’invisibilità e nell’indifferenza rispetto alle cause ed al contesto in cui si generano quei fenomeni. Finita la cronaca delle violenze e dei disordini più eclatanti si spengono i riflettori e non si va ad intervenire sull’origine di determinati fenomeni, liquidando il tutto come uno scontro immigrati-italiani”. Così il Segretario Generale Flai-Cgil Nazionale Stefania Crogi risponde agli ultimi avvenimenti di Castel Volturno, in cui migranti e residenti si sono scontrati a causa delle condizioni di forte precariato in cui vivono i primi. Secondo Stefania Crogi tutti, migranti e italiani, “meritano rispetto, dignità, diritti, la possibilità di avere un lavoro e il diritto a vivere in tranquillità. Non si può assistere ad uno Stato latitante e ad una criminalità organizzata che controlla il territorio e governa addirittura i tempi e i modi delle esplosioni violente”. Le vicende di castel Volturno si inseriscono nella questione più ampia di lavoro e disoccupazione, che colpisce migranti e italiani allo stesso modo. L’alta concentrazione di migranti in cerca di un lavoro che non c’è, nella zona di Castel Volturno, ha innescato un meccanismo perverso che ha portato allo scontro sociale, “in una assurda guerra tra i poveri”.
In conseguenza di ciò, Flai-Cgil rilancia la proposta per un mercato del lavoro che sia gestito in modo pubblico e quindi legale e trasparente, non sottomesso a caporali e camorra. Il lavoro deve essere visto, infatti, come mezzo attraverso cui costruire legalità e integrazione. Il muro contro cui sembra scontrarsi la proposta avanzata insieme a Fai e Uila spinge Stefania Crogi a sperare che “almeno a sinistra ci sia chi è pronto ad ascoltarci e contribuire così a scrivere una storia diversa che può partire solo dal lavoro e dai diritti”.
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