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Rassegna Stampa 4 luglio 2014

di Cristiana Mastronicola il . Rassegne, Senza categoria

La ‘ndrangheta per i voti del Pd – L’operazione San Michele ha portato all’arresto di Vincenzo Donato, 48 anni, incensurato, con le accuse di associazione mafiosa e riciclaggio. Più precisamente Donato sarebbe un affiliato della ‘ndrina di San Mauro MArchesato, attiva nel torinese, ma le indagini hanno portato a galla che l’uomo sarebbe stato “arruolato” dall’ex vice sindaco della Reale per raccogliere voti per il Giuseppe Catizone, candidato Pd alle scorse Europee. Vincenzo Donato è il proprietario dell’Alpina Costruzioni e della Donato Costruzioni, oltre ad essere collegato direttamente alla ‘ndrangeta, da anni particolarmente presente sul territorio. A confermarlo, secondo quanto riportato da Il Tempo, sono le registrazioni dei Ros, che mostrano i contatti tra Donato e i maggiori esponenti della ‘ndrangheta piemontese. Dalle indagini è emerso, inoltre, che per la gestione degli affari, Donato si sarebbe servito anche dell'”aiuto” di un investigatore privato, di un vigile urbano e di un carabiniere.

L’assassinio di Fanella e l’ombra dell’estrema destra – Silvio Fanella, il quarantenne considerato il cassiere del faccendiere Gennaro Mokbel, è stato assassinato lo scorso 3 luglio a Roma, in un elegante appartamento in via della Camilluccia, dove stava scontando i 9 anni di reclusione per riciclaggio internazionale. Fanella, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe aperto la porta di casa a tre falsi finanzieri, che di lì a poco l’avrebbero finito a colpi di pistola.  In casa, al momento dell’agguato, erano presenti anche la cugina di Fanella e i due figli, che sarebbero rimasti illesi. Secondo gli investigatori, a sparare non sarebbero stati dei professionisti e a dimostrarlo è il fatto che uno di loro, Giovanni Battista Ceniti, 29 anni, sarebbe rimasto gravemente ferito dai colpi sparati da una delle pistole dei suoi compagni. E’ stato ricoverato al Policlinico Gemelli, in terapia intensiva, con un proiettile nell’intestino. Genovese, ex responsabile di CasaPound a Verbania (espulso perché “non in linea” con le idee del movimento, secondo le parole del leader di Cpi, Gianluca Iannone), sarebbe stato abbandonato svenuto nel cortile del palazzo di via della Camilluccia. Gli agenti della Squadra mobile ripartono dal ferito per ricostruire le dinamiche dell’assassinio e arrivare ai responsabili. Primi accertamenti rivelerebbero un errore nell’omicidio di Fanella che, con più probabilità, avrebbe dovuto subire solo una minaccia. Non si escludono collegamenti con l’estrema destra legati ai giri di affari illeciti nella Capitale.

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