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Rassegna stampa 2 luglio 2014

di Cristiana Mastronicola il . Rassegne, Senza categoria

La ‘ndrangheta e la Tav – Da San Mauro Marchesato, in provincia di Crotone, la cosca Greco era arrivata a puntare gli occhi sugli appalti della Tav. I Greco sono l’ultima arrivata delle diverse famiglie legate alla malavita organizzata calabrese che hanno fatto di quella porzione di territorio del nord una delle maggiori colpite per infiltrazioni di ‘ndrangheta. Dalle intercettazioni, sembra evidente che i Greco erano sicuri di avere in tasca quella grossa fetta di proventi che i lavori della Tav garantirebbero. Invece i progetti si sono infranti per l’arresto per spaccio di un affiliato. Ai carabinieri è stato possibile quindi ascoltare le conversazioni che rimandavano all’intensa attività criminale dei capibastone che, dal crotonese, dirigevano gli affari nel torinese. L’operazione di ieri ha portato all’arresto di venti persone, campanello d’allarme per un nord costretto ad ammettere la presenza sempre più forte della criminalità organizzata. Sembra che i Greco fossero arrivati ad ottenere alcuni lavori in regime di subappalto, come il trasporto di terra per la manutenzione di una galleria a Susa e l’asfaltatura utilizzata dai mezzi di polizia nel cantiere di Chiomonte. La famiglia Greco era attiva in diversi settori imprenditoriali: dalla gestione di attività commerciali alla distribuzione alimentare, lavori pubblici e privati. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, risulta che i Greco avrebbero procurato voti a due consiglieri comunali nella provincia di Torino. Addirittura gli esponenti della cosca estorcevano biglietti di concerti ad una nota società organizzatrice di eventi per rivenderli ai bagarini: il ricavato era utilizzato per l’acquisto di vestiti e cibo per i loro detenuti. Dalle intercettazioni emerge anche la volontà dell’organizzazione di arrivare a Michele Vietti, ex avvocato e deputato torinese, oggi vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. In un’intercettazione del 2011 si tessono le lodi agli sforzi di Vietti per far ottenere alla cosca l’appalto per la costruzione di un carcere, epoca in cui Vieti era sottosegretario alla Giustizia del secondo governo Berlusconi.

Dell’Utri: i motivi della condanna – La prima sezione penale della Corte di Cassazione, lo scorso 9 maggio, ha negato a Marcello Dell’Utri le attenuanti generiche per la condanna definitiva a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Pena che, come scrive Il Corriere della Sera, il cofondatore di Forza Italia ha già iniziato a scontare nel carcere di massima sicurezza di Parma. La pena deriva dall’accusa di essere stato considerato il garante decisivo di un patto stipulato tra Silvio Berlusconi e Cosa Nostra, voluto da quando l’ex Presidente del Consiglio era un imprenditore lontano dalla politica. Il patto, secondo quanto affermano i giudici, sarebbe stato siglato nel 1974 con i boss Bontade e Teresi e si sarebbe protratto fino al 1992. Tutte le parti interessate potevano trarne vantaggio: “L’associazione mafiosa, che da esso traeva un costante canale di significativo arricchimento. E l’imprenditore Berlusconi interessato a preservare la sua sfera di sicurezza personaleed economica”. Per la Cassazione è indubbia la presenza di dolo di delitto di concorso in associazione mafiosa, contestato a Marcello Dell’Utri anche per gli anni compresi tra il 1983 e il 1992. Il coinvolgimento diretto di Dell’Utri sarebbe confermato anche dal’incontro con i boss Bontade e Teresi, avvenuto a Parigi nel 1980, durante il quale “chiedeva ai due esponenti mafiosi 20 miliardi di lire per l’acqusito di film per canale 5”. Le parole dei giudici sono inequivocabili: Marcello Dell’Utri ha “consapevolmente e volontariamente fornito un cntributo causale determinante che, senza il suo apporto non si sarebbe verificato, alla conservazione del sodalizio mafioso e alla realizzazione almeno arziale del suo programma criminoso, volto alla sistematica acquisizione di proventi economici ai fini della sua stessa operatività, del suo rafforzamento e della sua espansione”.

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