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Beni confiscati a Lecco, un protocollo d’intesa per la ristrutturazione dell’ex pizzeria “Wall Street”

di redazione il . Lombardia

Nuovi importanti passi per il riutilizzo sociale dei  beni confiscati alla ‘ndrangheta in Lombardia. Il 26 giugno prossimo, presso l’immobile di via Belfiore 1 a Lecco, alle ore 16.00 sarà sottoscritto il protocollo d’intesa per la ristrutturazione e l’adeguamento dell’immobile i dell’ex pizzeria Wall Street, bene confiscato al clan Coco Trovato. A firmare il documento saranno il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, il prefetto di Lecco Antonella Bellomo, il Commissario straordinario di Aler Bergamo-Lecco-Sondrio Luigi Mendolicchio e il coordinatore nazionale di Libera Enrico Fontana. Il protocollo sancisce di fatto l’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’immobile confiscato alla ‘ndrangheta.  Nei prossimi mesi verrà avviato l’iter per la concessione dell’immobile, una volta terminati i lavori.

 QUI LA STORIA DI “WALL STREET “

“La “Wall Street”  – spiegano i responsabili di Libera a Lecco – diventerà un luogo, non solo fisico, dove promuovere “i sapori e i saperi della legalità”, a partire dalle esperienze che in altre parti d’Italia Libera ha prodotto con risultati soddisfacenti tanto da diventare un volano positivo per il territorio e la stessa economia. L’intento è trasformare la “Wall Street” in un simbolo dell’efficace azione coordinata di istituzioni e privato sociale, dove ciascuno possa portare un contributo importante nel dimostrare che dal crimine possono nascere occasioni di riscatto”.

“Una scelta – continuano in una nota –  che va nella direzione di valorizzare le tante esperienze positive del circuito “Libera Terra”: una modalità concreta di unire il sud con il nord del Paese nella battaglia antimafia, aiutando le cooperative che lavorano sui terreni confiscati ai boss con l’acquisto farina di grano – base per la pasta della pizza -, di vino, olio, passata di pomodoro, conserve e altro. Il legame con le cooperative del sud serve, infatti, ad esprimere quell’identico sentire che accomuna nord e sud del nostro paese nella battaglia contro le mafie e per la legalità responsabile e democratica”.

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