In viaggio per Lea, il trekking della memoria giunge a metà del percorso
DIARIO DI BORDO – Il 20 giugno abbiamo raggiunto Roma dopo 30 tappe da Monza da dove siamo partiti il 18 maggio per ricordare Lea Garofalo, vittima di ‘ndrangheta, con un trekking della memoria. Siamo a metà strada dall’obiettivo, ed è per noi motivo di soddisfazione avere raggiunto il luogo dove si concludono quasi tutti i pellegrinaggi delle persone che abbiamo incontrato in questa prima parte del nostro viaggio. Ci sentiamo fisicamente bene e spiritualmente molto determinati a portare a compimento la testimonianza che abbiamo scelto: quello di percorrere in senso inverso il “cammino” di Lea Garofalo che si è concluso tragicamente a monza per mano dei suoi assassini nel novembre del 2009, e che era iniziato 35 anni prima a Petilia Policastro dove nacque. La sua testimonianza contro la ‘ndrangheta, che è all’origine della sua uccisione, ha parlato e continua a parlare a tutti. Lea testimoniò per dare a sua figlia Denise un futuro fuori e senza la mafia. Ha parlato, attraverso Denis, per un futuro delle nuove generazioni senza le mafie.
La nostra dunque vuole essere semplicemente una testimonianza di memoria del suo messaggio. Per questo siamo contenti di avere raccontato alla giovane giornalista Martina, che vive a Magonza, la storie di Lea e di sua figlia Denise, e ci ha detto che la racconterà nel suo “diario di viaggio” che sta facendo lungo la francigena. Ma la storia di Lea ci ha accompagnato per tutto il viaggio, perché in ogni tappa l’abbiamo fatta conoscere a chi ci fermava incuriosito dal volto sulla bandiera o agli altri pellegrini che incontravamo nelle soste o nelle strutture di accoglienza: italiani, tedeschi, francesi, brasiliani, messicani. Fino a domenica 22 staremo fermi a riposo nella sede di Libera Nazionale, dove siamo stati accolti con calore e ci è stata messa a disposizione la sede per un breve riassestamento fisico e…. anche igienico (un bel bucato di tutti i nostri panni). Da lunedì 23 giugno riprenderemo il cammino lungo un tracciato che sarà diverso da quello della prima metà. Potremo contare meno sulla rete di supporto della francigena del nord, e gli incontri che faremo saranno probabilmente diversi.
Prevediamo di arrivare a destinazione attorno al 20/23 di luglio. Concluderemo il nostro pellegrinaggio per la memoria di Lea davanti al monumento a lei dedicato a Petilia Policastro, dove depositeremo un mazzo di fiori e sosteremo in silenzio per qualche minuto.
ULTREYA! ULTREYA!
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