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Terremoto Emilia-Romagna: osservatorio legalità, guardia va tenuta alta

di redazione il . Brevi

Controllo dei cantieri, snellimento dei tempi e delle pratiche burocratiche, guardia alta contro l’inserimento di soggetti legati alla malavita. Sono le criticità’ rilevate dall’Osservatorio sulla Legalità’ coordinato da  “Libera informazione” che ha seguito i lavori di ricostruzione post sisma in Emilia negli ultimi 24 mesi. Un bilancio tutto sommato positivo quello esposto in Regione, alla presenza del neo assessore Luciano Vecchi, anche se alcuni nodi scoperti restano sul tavolo e vanno affrontati con un’attenzione ancora maggiore, perché’, come ha spiegato il presidente di Libera Informazione Santo Della Volpe, ”questa e’ una fase tra le più’ delicate: la gente chiede risultati, che si arrivi a qualcosa e può cadere in tentazioni che vogliamo assolutamente evitare”. L’osservatorio ha rilevato lentezze nell’iter che porta alle autorizzazioni delle opere di ricostruzione. Passaggi necessari, certamente, ”ma non vogliamo che si arrivi a dire: ‘E’ la legalità’ la causa di tutte queste case non messe a posto”’.

Dunque, la proposta e’ di una task force che esamini più’ velocemente le pratiche: gli interventi presentati sono stati oltre 10.300 e, spiega Della Volpe, ”serve un’accelerata”. Resta fondamentale lo strumento della white list: ”Su 4.200 richieste, sono state iscritte 1.360 aziende. Il rischio di un rallentamento c’e”’, prosegue il presidente che si chiede anche cosa può’ accadere ”qualora si scoprissero problemi su un’impresa a lavori già’ iniziati”. La soluzione, ipotizza l’osservatorio, potrebbe essere ”quella di un commissariamento, per non stoppare i cantieri già’ aperti”. Inoltre, si chiede alle Prefetture un maggior dialogo sullo stato dell’arte di queste liste: ”E’ importante sapere quante delle ditte iscritte sono state controllate, quante hanno fatto solo richiesta e quante sono ancora in attesa di iscrizione”. Capitolo criminalità’: ”Il messaggio che arriva dall’Emilia-Romagna e’ sostanzialmente positivo, anche se la strada e’ ancora lunga”, sottolinea Lorenzo Frigerio di Libera Informazione, senza nascondere ”la presenza stabile della ‘ndrangheta in Regione”. La guardia, insomma, ”va tenuta alta”, attraverso alcuni provvedimenti indispensabili: più’ controlli in cantiere attuati da personale terzo, la registrazione automatica degli accessi, una maggior regolazione dei subappalti che arrivano a moltiplicare per sette gli appalti iniziali, tempistiche più certe per combattere le tentazioni delle scorciatoie e una burocrazia più’ snella.

Proprio i cantieri restano uno dei nodi più’ complessi: ”In provincia di Modena, durante i controlli del 2013, quasi il 50% erano illeciti con un indotto di 2,8 milioni sottratto allo Stato”, analizza Franco Zavatti della Cgil. Dunque, nell’area del cratere, e’ l’ultima richiesta dell’osservatorio, ”servono più’ ispettori, più’ risorse dedicate e più’ coordinamento tra gli enti che vi operano”.

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