Bando spiagge a Ostia: sconcerto di Libera e Uisp per modalità di gestione del bando

“Una spiaggia libera è uno spazio pubblico, un bene comune, luogo di socialità, lavoro, sviluppo. Animati da questi obiettivi abbiamo presentato una proposta progettuale per realizzare alcune attività sulle spiagge di Ostia, volendo offrire il nostro piccolo contributo, con le nostre realtà associative, ad una città che possa essere sempre più animata da attività sociali, economiche, turistiche, generate nel segno della legalità, della rete e della contaminazione tra esperienze positive. Al di là degli esiti del bando e dei legittimi ricorsi, che stabiliranno quali soggetti potranno contribuire a questo percorso, proviamo sconcerto per le modalità di gestione che hanno caratterizzato lo svolgersi del bando. In particolare rimarchiamo che per troppo tempo nessun aggiornamento è stato dato sul suo esito, abbiamo riscontrato ritardi e difficoltà nell’ avere accesso agli atti ed infine solo attraverso gli organi di stampa si è venuto a sapere che l’assegnazione delle spiagge e’ stata prorogata ai vecchi assegnatari. ” Libera e Uisp scrivono al Sindaco di Roma e al Presidente del Municipio im merito alla modalità di gestione che hanno caratterizzato sinora il bando per le spiagge di Ostia
L’esito del bando- continuano Libera e Uisp- ci ha visto assegnatari del lotto di litorale numero 8. Come da bando, l’ATI di cui fanno parte la Uisp di Roma e Libera, ha presentato la documentazione richiesta entro il 23 aprile e da allora siamo in attesa di comunicazioni ufficiali, di qualsivoglia natura, da parte dell’amministrazione e degli uffici competenti. Non vorremmo che il rispetto dei ruoli e degli iter amministrativi da noi sempre dimostrato, venga scambiato per un abbassamento della soglia dell’attenzione sugli esiti del bando e dei relativi ricorsi. Il mare è un bene pubblico, una risorsa di tutti e l’esito delle recenti scelte amministrative e delle decisioni degli organi competenti, ormai con la stagione balneare avviata, ha già arrecato disagi per i cittadini, privati della possibile fruizione di diversi arenili. Un paradosso ingiustificabile che sta già avendo anche serie ripercussioni di carattere ecomomico su tutti i soggetti coinvolti.

 

*A cura di Libera