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La Direzione centrale antidroga e l’inutile (e costoso) convegno dell’IDEC a Roma

di Piero Innocenti il . Senza categoria

di Piero Innocenti /// Il prossimo mese, a Roma, presso il Centro Congressi Rome Cavalieri Hilton, si svolgerà la “tre giorni” (dal 17 al 19 giugno) della International Drug Enforcement Conference (IDEC), promossa dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza (Ministero dell’Interno), con la determinante collaborazione della potente agenzia antidroga americana, la DEA (Drug Enforcement Administration). Il tema è ambizioso,“Lo smantellamento delle strutture finanziarie del narcotraffico” e come obiettivo è irrealizzabile, anche se Max Weber, oltre un secolo fa, sosteneva che la storia dimostrerebbe che per il possibile realizzato bisogna ritentare l’impossibile. Non sono un pessimista a priori, ma l’esperienza pluriennale acquisita su questo complesso fenomeno criminale, le analisi dei tanti rapporti fatti da decenni, da importanti organismi come l’UNODC (l’ufficio antidroga delle Nazioni Unite), l’OEDT (l’Osservatorio europeo sulle droghe), EUROPOL (l’agenzia europea contro il crimine) ed altri, le realistiche considerazioni che si possono fare dando uno sguardo, anche soltanto superficiale, a vere e proprie “invasioni”, in moltissimi paesi, di mafie e gruppi criminali del narcotraffico, ci fanno ritenere che è solo una “favola”, già raccontata diverse volte, quella di poter “smantellare” le finanziarie del narcotraffico.

L’IDEC è una sorta di convegno (nel 2013 si è svolto a Mosca), a cadenza annuale, dei “capi” degli organismi antidroga nazionali, che quest’anno vedrà la partecipazione di 130 paesi (80 come membri e 50 come osservatori), con la presenza prevista di circa 400 delegati. E’ la trentunesima edizione dell’IDEC ( e chi scrive, molti anni fa ha partecipato, all’estero, ad un paio di questi inutili e costosi incontri) e se è vero che l’obiettivo prefisso è, come scandito tutti gli anni, con qualche variazione, quello di “…coordinare le politiche antidroga (ma non spetta ai Governi?n.d.r.), condividere le informazioni e sviluppare una strategia operativa tesa al contrasto del traffico illecito di stupefacenti..”, mi pare si assisterà al solito incontro internazionale in cui si potranno fare, questo sì, conoscenze personali anche interessanti tra operatori di alto livello dell’antidroga, fare anche un po’ di turismo a Roma, ma per il resto si concluderà ben poco in termini di “lotta” alle droghe e aspetti collegati. Dico questo con il massimo rispetto per tutti i partecipanti e per le alte personalità invitate (è prevista, tra l’altro, la presenza del Presidente del Senato, del Capo della Polizia, del Procuratore Nazionale Antimafia e, naturalmente, della signora Michele M. Leonhart, amministratore della DEA). Tutti, poi, venerdì 20 giugno, si recheranno, in udienza privata, da papa Francesco che, magari, nella sua saggezza e profonda umiltà, potrebbe ricordare a tutti che per “smantellare” le strutture dei narcos nel mondo bisognerebbe recidere tutti i consolidati e intrecciati cordoni che legano politici, esponenti istituzionali e faccendieri vari di molti paesi alle mafie.

Qualcuno, infine, spero vorrà ricordare all’attuale direttore della DCSA (alla scadenza dell’incarico e destinato a Firenze quale comandante interregionale), generale di divisione della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro (fratello del più noto attuale presidente della Finmeccanica, ex capo della Polizia, dei Servizi Segreti, dell’Antimafia, ex Sottosegretario con delega ai Servizi), che la Direzione Centrale che dirige è un organismo interforze composto paritariamente dalle tre forze di polizia ed è, quindi, inspiegabile (e gravemente mortificante per tutta la componente della Polizia di Stato che vi presta servizio) che per le esigenze organizzative di tale convegno internazionale ( a spese della Dea?) siano stati designati quali coordinatori e responsabili dei dieci settori individuati soltanto ufficiali superiori ed inferiori dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Nessun funzionario della Polizia di Stato. Ma sul logo della DCSA è ancora scritto “trigemina vis cor unum”! La DCSA è ancora una direzione centrale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza alle dipendenze del Capo della Polizia o è stata inglobata, a insaputa di molti, nella Guardia di Finanza?

 

 

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