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Lo “tsunami” delle nuove droghe nelle “piazze virtuali”

di Piero Innocenti il . Senza categoria

di Piero Innocenti//// —- E’ da poco terminato l’interessante “due giorni” (14 e 15 maggio) del convegno internazionale “New Drugs 2014” sulle nuove sostanze psicoattive, tenutosi a Roma presso il Centro Congressi Europa dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. E’ stato, forse, l’ultimo organizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga (DPA) della Presidenza del Consiglio dei Ministri, importante ufficio destinato, pare, a confluire, nel quadro della prospettata riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, nel Ministero della Salute Vedremo come andrà a finire, ma è certo che occorrono sempre strumenti e professionalità di elevato profilo ( e il DPA, a tutti livelli, li ha), se si vuole realmente continuare a contrastare il narcotraffico e i problemi collegati. Un mercato, quello delle droghe che, lo ricordiamo, non conosce la crisi di altri mercati anche perché la ricerca del piacere – quello che inizialmente sembra offrire il consumo di droghe – è universale e senza tempo. Nell’antica Roma, prima della caduta dell’Impero, erano attive centinaia di fumerie di oppio che assicuravano consistenti entrate fiscali nelle spesso semivuote casse imperiali. Nessuno, allora, pensava ad una loro chiusura. Fallì, miseramente, anche il tentativo di Napoleone, durante la campagna d’Egitto, di sigillare gli ingressi dei locali dove si fumava l’hashish, come è fallito quello, più vicino ai tempi nostri, in Afghanistan di distruggere tutte le colture di papavero da oppio sostituendole con campi coltivati a fagioli e cipolle. In attesa di vedere quali risultati potranno esserci con gli isolati (per ora) “slanci antiproibizionisti” che si registrano in alcuni paesi (per esempio in Uruguay, in Nuova Zelanda) e, soprattutto, quale potrà essere la linea che emergerà nel 2016 quando l’Onu convocherà un’assemblea generale per rivedere le politiche di controllo degli stupefacenti, resta il problema, serissimo, della diffusione delle droghe di sintesi e delle “nuove sostanze psicoattive” (nsp). Problema reso ancor più complicato perché con internet, i trafficanti, gli spacciatori, possono raggiungere e fidelizzare il consumatore di droghe in modo molto vantaggioso, garantendo prezzi inferiori, facilità nelle transazioni, e soprattutto, anonimato.

Le “piazze virtuali” delle droghe, peraltro, risolvono uno dei momenti di maggiore criticità e rischio nello spaccio che è lo scambio denaro-droga. Intanto, un’ondata di nuove droghe di sintesi sta investendo il nostro paese e molti altri, con seri pericoli per la salute pubblica, nonostante il monitoraggio attento e tempestivo del “Sistema di allerta precoce e risposta rapida per le droghe”, attivo, sin dalla fine del 2008, presso il DPA. Si parla di circa mille sostanze psicoattive vietate ( oltre a medicinali venduti senza prescrizione medica) individuate via internet sino ad oggi: catinoni sintetici, cannabinoidi sintetici, derivati fenetilamminici (il fentanil è un potente analgesico narcotico, più potente della morfina che può essere assunto per via intravenosa, con caramelle, fumato o sniffato), ketamina (ha proprietà anestetiche ed è stata trovata in pasticche vendute come ecstasy o usato come adulterante della cocaina), morfina, valium, ossicodone, droghe da stupro (rape drugs). Queste ultime, in particolare, vengono utilizzate da delinquenti per determinare nei consumatori stati di semi incoscienza e di amnesia al fine di abusarne sessualmente o anche per finalità di rapina e di raggiro. Tra queste sostanze vi è il GHB (acido gammaidrosibutirrico), noto anche come “scoop” o “ciliegia”, la ketamina che produce disinibizione, confusione mentale e le benzodiazepine (come Zolaplon Zalpidem, Zapiclone, dette anche “Z drugs”) che riducono nell’assuntore lo stato di vigilanza facendone oggetto di violenza e di raggiri. Tra le altre sostanze anche l’orfenadrina, una molecola pericolosa, generalmente utilizzata per il trattamento di spasmi dolorosi e sequestrata, in pasticche destinate ad uso ricreazionale, alcuni mesi fa dai carabinieri di Perugia.
Si tratta, dunque, di questioni sempre più rilevanti sul piano delle politiche antidroga e delle ricerche sull’uso delle sostanze nel quadro della sanità pubblica. Il numero delle sostanze non ancora controllate, la rapidità con cui appaiono sul mercato e si diffondono principalmente su internet, sono le grandi sfide che devono affrontare i servizi territoriali preposti alla tutela della salute e le istituzioni deputate alla sicurezza in generale. Sfide che impongono maggiore determinazione e impegno di tutti se non si vuole finire travolti dallo tsunami narcotico

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