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1500 studenti in viaggio sulla nave della legalità

di Francesca Rispoli il . Lazio, Sicilia

 #navedellalegalità Sono oltre mille e rappresentano il lavoro di migliaia di studenti che per tutto l’anno lavorano in classe con i loro insegnanti (e riflettono a casa con le loro famiglie) sul tema delle mafie e del contrasto a ogni forma di illegalità. Sono gli studenti in partenza per la commemorazione della strage di Capaci, a bordo della Nave della Legalità. Un viaggio che dura un anno quindi e che ha nell’attracco al porto di Palermo il suo punto di arrivo e di ripartenza. Cittadinanza, diritti, ecomafie, repubblica, responsabilità, vittime, stragi, impegno… tanti modi per dire che ognuno di noi può fare la sua parte nel contrasto alle mafie, tante parole scritte sugli striscioni dei ragazzi che arrivano a Civitavecchia carichi di speranza ed emozione.

Non è una parata, non è una passerella, è prima di tutto un’esperienza educativa. Il viaggio già da solo è un veicolo di formazione potentissimo, un modo per riflettere stando “in movimento”. Farlo con centinaia di studenti di altre parti d’Italia, vuol dire scambiarsi idee e metterle in rete, per essere sempre di più, ser mais.  La giornata a Palermo poi, rappresenta per gli studenti un tuffo in un pezzo di storia del nostro Paese: l’aula bunker, piazza Magione alla Kalsa, via d’Amelio, l’albero Falcone in via Notarbartolo, sono tutti topos che ricorrono per chi studia le mafie, la loro storia, le vite dei protagonisti delle stragi del 1992. Esserci, calpestare quelle strade, metterci la faccia, è un’esperienza che non si dimentica facilmente. Che fa crescere. C’è una proposta per il prossimo anno: poter ricordare accanto a Giovanni e Paolo anche Francesca, Vito, Antonio, Rocco, Walter Eddie, Emanuela, Claudio, Vincenzo, Agostino.

Il primo diritto di ciascuno è il diritto a essere chiamati per nome: per questo Libera ogni anno il 21 marzo legge un lungo e interminabile elenco di nomi di vittime innocenti. Per questo ci impegniamo a chiedere che l’anno prossimo accanto ai volti di Paolo e Giovanni, sul ponte della grande Nave della Legalità, ci siano anche i volti di coloro che, con addosso una divisa, rappresentavano il nostro Paese. Per non dimenticare, per continuare a fare la nostra parte.

Segui la diretta a cura del portale Ansa – Legalità

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Francesca Rispoli

Francesca Rispoli è nata a Torino. Fin da piccola si è appassionata all'informazione, leggendo tutti i giornali che trovava per casa e cominciando una ormai voluminosa rassegna stampa sui temi della giustizia, delle marginalità, delle mafie. A scuola incontra il Gruppo Abele, per mezzo del libro "Chi ha paura delle mele marce" e da lì a pochi mesi incontra la violenza mafiosa, con le stragi di Capaci e di via D'Amelio. Queste due forti esperienze hanno segnato la sua formazione, a prescindere dagli studi. Milita nelle associazioni giovanili e rappresenta gli studenti, impegnandosi attivamente per fare qualcosa per l'esigibilità dei diritti, primo tra tutti il diritto allo studio. All'università studia presso la facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, occupandosi di Giornalismo e comunicazione di massa, ma sarà l'incontro con Libera a cambiare il suo approccio a questi temi. Attraverso l'associazione ha dato priorità al versante educativo nell'ambito del lavoro culturale contro le mafie, fino a diventare responsabile nazionale del settore Libera Formazione: oggi coordina le attività che si svolgono nelle scuole e nelle università in tutta Italia. Siede nel consiglio di amministrazione del Gruppo Abele Onlus, nell'Ufficio di Presidenza di Libera, nel consiglio di amministrazione di Banca Etica ed è tra i fondatori della Fondazione Benvenuti in Italia. Sostiene Libera Informazione perché é il suo modo di dare un senso all'iscrizione all'Albo dei Giornalisti.

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logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

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