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In manette boss di Alcamo

di Marcello Contento il . Senza categoria, Sicilia

Dovrà scontare una pena di oltre diciassette anni di reclusione l’anziano boss mafioso di Alcamo, Diego Melodia, conosciuto anche come “o consa seggie”. A mettergli le manette ai polsi sono stati i Carabinieri di Alcamo guidati dal Capitano Savino Capodivento, su richiesta della Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Palermo, a seguito del rigetto del ricorso che i legali di Melodia avevano tentato alla Corte di Cassazione.

Il Boss. Diego Melodia, anni 78, è tra i capostipiti di una delle più importanti famiglie mafiose di Alcamo, il clan dei Melodia. Padre di Ignazio, classe 67, anche’egli condannato per partecipazione ad attività mafiose e fratello dell’altro boss Nicolò Melodia, detto “don cola”. Quest’ultimo, padre di Antonino e di Ignazio, detto “il dottore” per la professione svolta, ha retto il mandamento alcamese fino al 95, ed è attualmente in carcere. Dagli anni ’80 la famiglia Melodia ha ricoperto un ruolo fondamentale all’interno di Cosa Nostra divenendo, per tantissimi anni, e fino ai giorni nostri, una tra le famiglie ai vertici del mandamento mafioso di Alcamo. Durante la cosiddetta guerra di mafia dei clan alcamesi, avvenuta a fine degli anni Ottanta e fino al ’92, Diego Melodia ha ricoperto un ruolo di spicco occupandosi di individuare e selezionare le vittime delle estorsioni.  Dal 2006 al 2008, prima del suo arresto, era al vertice della cupola mafiosa alcamese.

Arresto e Operazione Dioscuri. Nel novembre del 2009, nell’operazione denominata “Dioscuri”, condotta  dalla Squadra Mobile di Trapani e dal Commissariato di Alcamo, viene tratto in arresto, insieme al fratello “don” Cola Melodia e altre otto persone, tutte accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione plurima, incendio plurimo, danneggiamento, detenzione illegale di armi, esplosivi e ricettazione. Gli arrestati dell’operazione Dioscuri sono: Anna Maria Accurso, 46 anni, Filippo Di Maria, 49 (impiegato forestale), Lorenzo Greco, 77 anni, pregiudicato mafioso (detenuto), Diego Melodia, 74 anni, pregiudicato mafioso, Nicolò Melodia, 85 anni, pregiudicato mafioso, Stefano Regina, 45 anni, pregiudicato (detenuto), Gaetano Scarpulla, 40 anni, Felice Vallone, 41 anni, pregiudicato mafioso (detenuto), Tommaso Vilardi, 66 anni e Anna Greco, 49 anni, pregiudicata

L’Indagine “Cemento Libero”. La pena che oggi dovrà scontare il boss Melodia trae origine dall’indagine “Cemento Libero”, condotta dagli investigatori dell’Arma di Alcamo insieme alla DDA di Palermo negli anni in cui il reggente del mandamento di Alcamo era lo stesso Diego Melodia. L’indagine ha messo in evidenza una serie di atteggiamenti finalizzati ad imporre sistematicamente il pizzo ad imprese e a consentire alla “Medi Cementi S.R.L.”, riconducibile alla famiglia dei Melodia, proprietaria di un impianto di produzione in C.da Furchi ad Alcamo, di raggiungere una posizione di monopolio su tutto il territorio del mandamento mafioso. All’epoca vennero emesse 11 misure cautelari e 10 avvisi di garanzia, oltre al sequestro dell’azienda. Nel corso dell’indagine, oltre a Diego e Ignazio Melodia, sono emerse le collaborazioni di alcune figure come Liborio Pirrone, imprenditore coinvolto in ambigui rapporti con Cosa Nostra e tre fratelli alcamesi Giorgio, Salvatore e Stefano Regina, ritenuti a disposizione del sodalizio mafioso, utilizzati per commettere attività delittuose, estorsioni e in taluni casi di individuare potenziali clienti obbligandoli a rifornirsi presso la Medi Cementi.

La condanna definitiva

Nei giorni scorsi, la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso richiesto dal Melodia, condannandolo definitivamente a scontare la pena di 13 anni e tre mesi.

 

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