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Contro corruzione e mafie: anche in Europa “Riparte il futuro”

di redazione il . Internazionale

Le elezioni sono alle porte e la società civile si mobilita perché le mafie e i corrotti rimangano fuori dalla competizione elettorale. Mezzo milione di firme raccolte in Italia per  “Riparte Il Futuro” campagna nata in occasione delle ultime elezioni parlamentari: e adesso si replica, portando questo percorso alle amministrative e alle europee. Le richieste della Campagna per le prossime elezioni partono sempre da un dato, la trasparenza: candidati con un cv libero da condizionamenti, conflitti di interesse e una chiara dichiarazione dei redditi. Questi i primi impegni che si chiedono ai candidati che intendono sfidare la corruzione, anche in Europa e nei tanti comuni che andranno al rinnovo delle cariche.

Amministratori contro la corruzione. Dalla legge 190 al decreto Severino – spiega Francesca Rispoli, dell’Ufficio di presidenza di Libera – le norme ci sono già ma serve farle diventare concrete e farle rispettare”. “Ai candidati per le amministrative – spiega Rispoli –  viene proposta una delibera a costo zero: anagrafe degli eletti, l’adozione della Carta di Pisa, una Tavola pubblica contro la corruzione, e per i comuni che abbiano beni confiscati la massima trasparenza sulla loro destinazione e gestione”. “Una campagna molto importante – dichiara Pier Paolo Romani coordinatore di Avviso Pubblico – e che ci chiama in causa direttamente poiché  gli amministratori locali sono un avamposto di legalità  fondamentale. Dai decreti di scioglimento delle amministrazioni locali per mafia si evince come sia proprio la corruzione l’elemento con cui  le mafie penetrano le istituzioni e i territori”. “Ma c’è una buona politica – ricorda Romani – che si impegna ad amministrare con trasparenza e che rischia molto come dimostra l’ultimo rapporto nazionale sugli amministratori nel mirino dei boss” presentato  proprio da Avviso Pubblico. La “Campagna Riparte il Futuro” permette quindi di scegliere, di “distinguere per non confondere” – come ricorda sempre il presidente di Libera, Luigi Ciotti.  Romani ricorda anche la Carta di Pisa, che già chiede agli amministratori un patto per il  governo dei territori.

Europa, 120 miliardi il fatturato della corruzione.La Campagna sbarca in Europa, dunque, ed e’ Franco La Torre a raccontare questo percorso. L’impegno di Flare, la rete europea di Libera e l’approvazione della direttiva sulla confisca dei beni – spiega La Torre – sono gia’ realtà’  in Europa e questa sfida di una campagna contro la  corruzione e’ ambiziosa quanto necessaria. Lo dicono anche i numeri: 3600 organizzazioni criminali censite in Europa da Europol, 120 miliardi fatturati dai reati di corruzione: l’Italia ne fattura il 50%in Italia ma il resto appartiene all’Europa, ed e’ un “reato spia” dell’ingresso delle mafie in quei Paesi. “Ai politici chiederemo – spiega La Torre – di costituirsi in Intergruppo e di cooperare. “Riparte il Futuro” in Europa serve anche a parlare all’opinione pubblica europea e alla politica  per chiedere maggiore impegno, con attività’ concrete, contro mafie e corruzione”. Fra le altre: rafforzare figure come quella del responsabile di politiche anticorruzione dentro le amministrazioni pubbliche europee.Alla conferenza stampa la preziosa testimonianza di Sara Mazzenzana di Mafia nein danke che racconta la storia di questo movimento antimafia nato in Germania dopo la strage di Duisburg e che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica tedesca sul fenomeno mafioso, rifuggendo stereotipi e semplificazioni. Tante le attività in corso, convegni, approfondimenti, analisi, iniziative pubbliche – spiega Mazzenzana – dall’appuntamento dello scorso 7 febbraio, con la rete europea antimafia ha visto la luce proprio l’idea di un percorso simile a Riparte il Futuro che nelle ultime settimane e’ confluita in questa unica piattaforma e che ci vede a lavoro in queste ore sulle liste e i candidati tedeschi”. Le mafie si sono globalizzate e anche l’antimafia. Enrico Fontana, presidente di Libera, annuncia che con questa raccolta firme parte la “campagna elettorale di Riparte il Futuro”: rompere il muro del silenzio sulla corruzione, portare questo impegno in Europa e per l’Italia continuare a chiedere una azione anticorruzione concreta. Fontana ricorda quanti investimenti sul welfare sarebbero possibili proprio a partire dal recupero di risorse economiche dalla lotta alla corruzione. Infine, rilancia la campagna “Riparte il Futuro” come strumento permanente e concreto per nuove politiche anticorruzione e antimafia.

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