Mafia e politica in Puglia. Io voglio sapere
Alcuni giorni dopo la pubblicazione del mio articolo, ritorno a scrivere sui rapporti tra mafia e politica nel Salento così come emersi dalla relazione della Direzione Nazionale Antimafia. L’obiettivo del mio pezzo era quello di smuovere il Salento dal suo torpore. E, considerato lo spazio dedicato allo scottante tema su alcuni giornali locali subito dopo, posso dire di averlo centrato.
Anche l’anno scorso avevo analizzato il documento della DNA soffermandomi sulle collusioni tra politici e Sacra Corona Unita. Quest’anno ho fatto una scelta radicale. Ho deciso di evidenziare solo questo aspetto tralasciando tutti gli altri che sono, a mio avviso, abbondantemente conosciuti. E, ripeto, mi fa estremamente piacere e lo dico con una punta di orgoglio che, proprio il giorno successivo alla pubblicazione del mio articolo anche “altri” abbiano dedicato all’argomento pagine e titoloni. Bene, non è mai troppo tardi. D’altronde, sono “solo” due anni che la Direzione Nazionale Antimafia rinnova il suo grido di allarme. Ancora una volta riporto quanto scritto dal Consigliere Fracesco Mandoi. Non si sa mai.
“Un particolare accenno merita l’evoluzione del rapporto fra i gruppi mafiosi e gli ambienti della politica, soprattutto locale e delle istituzioni. Con il passare del tempo, e con i risultati che la “politica” di sommersione dei gruppi appartenenti alla Sacra Corona Unita sta conseguendo nelle relazioni, cui si è diffusamente accennato, con la società civile, tali rapporti sono significativamente mutati: come risulta dalle dichiarazioni dei collaboratori, non sono i mafiosi che cercano un contatto con i politici, offrendo i loro voti in cambio di qualcosa, ma sono i politici che cercano il supporto elettorale dei gruppi criminali presenti sul territorio, promettendo loro l’affidamento di lavori alle aziende che ad essi fanno notoriamente riferimento ed altri possibili affari derivanti dalla gestione amministrativa degli enti che, ove eletti, saranno da loro rappresentati. Il riscontro, indiretto ed indiziario, a queste dichiarazioni, viene dato dagli attentati ai danni degli amministratori di Comuni ove è particolarmente presente la mafia salentina, che avvengono quando le promesse non vengono mantenute”.
Proprio così, testuale. Un pugno nello stomaco e un colpo al cuore. Parole che non mi stanco mai di rileggere e che dovrebbero provocare un terremoto nelle nostre coscienze. Parole che dovrebbero indignarci e sentirci tutti parte in causa di un qualcosa che, ormai da troppo tempo, sta avvenendo e di cui non siamo a conoscenza. Mancano i nomi. Questo va detto, senza giri di parole. Se non li sapremo, saremo accompagnati per sempre da dubbi atroci: chi indossa ignobilmente una fascia tricolore? Chi occupa indegnamente uno scranno del Parlamento? Chi ci rappresenta nelle pubbliche amministrazioni? Chi ha stretto mani sporche di sangue in un patto scellerato pur di rappresentarci? Chi ci sta rubando il presente e forse anche il futuro?
Io voglio sapere.
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