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“Serve una coscienza nuova contro le mafie”

di Elena Ganelli il . Lazio

Riparte da Latina l’appello di Libera, delle forze dell’Ordine e della magistratura///  In una terra dove la criminalità organizzata ha già messo in parte radici sia riciclando denaro sporco attraverso l’acquisizione di beni e attività commerciali che condizionando in parte l’attività delle pubbliche amministrazioni non è sufficiente il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura ma serve costruire una coscienza diversa soprattutto nei giovani. Questo il messaggio lanciato questa mattina dal palco del liceo scientifico “Grassi” di Latina, teatro del convegno organizzato da Siulp e Libera sul tema “Da terra bonificata a terra di mafia? Analisi e idee per il contrasto alle infiltrazioni mafiose nell’Agro Pontino”. Davanti ad una platea gremita e composta studenti degli istituti superiori sono intervenuti Nicola Conte, segretario provinciale del Siulp che, oltre aver rappresentato lo sforzo che le forze dell’ordine della provincia pongono costantemente in essere nella lotta al fenomeno mafioso, ha evidenziato l’importanza dell’impegno giovanile e della società civile in genere, quali strumenti quotidiani essenziali per contrastare il diffondersi della cultura mafiosa; il questore Alberto Intini; il Procuratore aggiunto Nunzia D’Elia che dopo aver ripercorso le tappe della diffusione sul territorio delle attività criminali organizzate, partendo dall’analisi dei primi processi degli anni ’90 che vedevano coinvolte famiglie e clan affiliate alla camorra, ha sottolineato come le diffuse condotte negazioniste adottate spesso anche dalla classe politica abbiano prodotto risultati nefasti per il territorio pontino.

Quella contro i clan che si sono insediati in provincia è una battaglia ancora tutta da combattere ma i dati degli ultimi anni parlano di beni sequestrati per oltre 250 milioni di euro attraverso un’attività congiunta delle forze dell’ordine e della magistratura che punta a indebolire le attività criminali anche privandole dei loro patrimoni. Il filo conduttore di tutti gli interventi, tra cui quelli del Direttore della prima Divisione del Servizio Operativo Centrale della Polizia di Stato Andrea Grassi e del segretario nazionale del Siulp Felice Romano è la capacità di creare una coscienza soprattutto nei più giovani perché la mafia si combatte acquisendo il concetto di legalità e applicandolo quotidianamente, tenendo alta l’attenzione e rifiutando comportamenti e atteggiamenti di accondiscendenza. “Questa non è una provincia totalmente inquinata – ha sottolineato il procuratore aggiunto D’Elia – ma è pericoloso non raccontare come stanno le cose perché così facendo ci si abitua all’illegalità: non bisogna avere paura di riconoscere le mafie, è il primo modo per combatterle”.

Latina rappresenta comunque anche una terra di potenzialità e risorse, come ha sottolineato il referente provinciale di Libera Fabrizio Marras tanto da essere stata scelta come sede della 19° Giornata di ricordo delle vittime di tutte le mafie in programma per il 22 marzo. E’ da questo appuntamento che può partire un nuovo impegno civile nella provincia dove schiacciata tra Roma e Napoli dove i clan hanno trovato spesso terreno fertile per le proprie attività.

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