“Non tacerò”, la storia di Don Peppe Diana: un documentario racconta la vicenda del sacerdote ucciso dalla camorra
Un ritratto del sacerdote ucciso dalla camorra, vent’anni fa, a Casal di Principe. A ricordarlo mercoledi 12 marzo, ore 21.15, su Rai Storia Roberto Saviano, Don Luigi Ciotti, Raffaele Cantone, Franco Roberti e molti altri.
Il documentario racconta la vicenda del sacerdote ucciso dalla camorra casalese il 19 marzo 1994.
L’esempio e la figura di Don Diana sono sempre stati al centro dei racconti di Roberto Saviano, che ha parlato di Don Peppe Diana in esclusiva per Rai Storia, ricostruendo il percorso anti-camorra del sacerdote e il contesto in cui ha operato. E sopratutto raccontando i depistaggi e le falsità che infangarono la figura del sacerdote, che fu accusato di essere complice dei clan, e ucciso per una storia di donne.
Nel documentario si ricostruisce la figura di Don Peppe attraverso le testimonianze dei familiari e di chi lo ha conosciuto, come l’ex sindaco Renato Natale e il giornalista Raffaele Sardo, ma anche con sacerdoti come Ton Tonino Palmese e Don Carlo Aversana, e giornalisti come Concita Sannino. Gli anni della formazione, il suo passato scout, e l’impegno anti-camorra, culminato nel manifesto “Per amore del mio popolo non tacerò”.
Si torna indietro nel tempo al giorno dopo, quando le telecamere della Rai raccontarono lo sgomento e la paura del paese, ma anche la difficoltà di parlare di camorra. Ascoltando le voci dei ragazzi si coglie lo stato d’animo di una popolazione e la voglia di riscatto che si mischia all’omertà.
Quella di Don Diana è una vicenda giudiziaria molto complessa, che il racconto ricostruisce con gli interventi di 4 magistrati come il Procuratore antimafia Franco Roberti, il Procuratore di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, e i giudici Raffaele Cantone e Francesco Curcio che si sono occupati a più riprese dei Casalesi, e che (Curcio) hanno seguito il processo di appello per il delitto Don Diana.
In chiusura, si racconta l’eredità del sacerdote, in nome del quale sono state utilizzate delle terre nel casertano sottratte alla criminalità. Dalle Terre di Don Diana oggi arrivano prodotti agricoli come mozzarelle e agrumi, e quelle terre danno lavoro a numerose persone. In questo senso, oltre agli operatori che lavorano nelle terre, è Don Luigi Ciotti a testimoniare i frutti del ministero spirituale di Don Diana, raccontando anche il loro unico incontro, all’inizio degli anni ’90.
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