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Migliorare la sicurezza, un obiettivo possibile

di Piero Innocenti il . Senza categoria

Il miglioramento della sicurezza nel nostro paese passa anche attraverso il riordino generale e una seria riorganizzazione territoriale dei vari uffici della Polizia di Stato e comandi dei Carabinieri e, magari, con una competenza territoriale o funzionale per ciascuna delle due forze stabilita per legge. Parlare, come si sente dire ogni tanto, di unificazione delle forze di sicurezza è pura utopia ed inutile dispendio di energie mentali.

Sulla razionalizzazione (e connesso recupero di risorse umane nella Polizia di Stato) una timida ma significativa svolta arriva dal Capo della Polizia. Con una lettera inviata il 17 febbraio c.a (ed una successiva del 3 marzo) ai prefetti e questori delle diverse province interessate alla riorganizzazione dei presìdi, il prefetto Pansa chiede i “pareri” delle autorità di pubblica sicurezza sulla soppressione, in alcuni casi rimodulazione, di diversi uffici, 266 per la precisione. Iniziativa lodevole che è stata sollecitamente strumentalizzata da alcuni sindacati di polizia che si contendono il mercato delle tessere e la visibilità mediatica. Vediamo nel dettaglio quali sono gli “importanti” presìdi che si vorrebbero chiudere partendo dagli undici commissariati di p.s. distaccati delle province di Ancona, Bolzano, Pistoia, Roma, Rovigo, Savona, Trieste, Udine. Si tratta, in tutti i casi, di uffici di pubblica sicurezza, da anni, con ridotti organici, con una operatività irrilevante, in contesti territoriali con bassissimi indici di delittuosità. Per la polizia ferroviaria, 74 gli uffici interessati. In alcuni casi si tratta di soppressione dei “posti” con la contestuale elevazione a rango di “sezione” del presidio nel capoluogo di provincia, mentre, in altri casi, la loro esistenza era diventata davvero uno spreco assoluto di risorse ( per esempio i quattro posti polfer nella provincia di Bolzano o quelli di Catania, di Caserta).

Viene recuperato personale da alcuni settori della polizia di frontiera terrestre, marittima e aerea, trasformandoli, in alcuni casi, in posti di polizia alle dipendenze delle questure locali interessate, alle quali vengono attribuite anche le corrispondenti funzioni di frontiera (come ad Aosta), o trasformandoli in commissariati di p.s. – mantenendo le attribuzioni di polizia di frontiera – con gli organici di personale adeguati, in grado di svolgere vigilanza sul territorio di competenza. La soppressione di 72 uffici di polizia postale ( normalmente collocati negli edifici delle Poste italiane) nei capoluoghi di provincia ( anche Modena è interessata), comporterà che le funzioni, assolutamente importanti, della polizia delle comunicazioni, vengano svolte dai già esistenti e corrispondenti uffici a livello regionale e da un eccellente team di coordinamento, a livello centrale. del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Un’altra soluzione, sempre nell’ottica di recuperare personale e di attuare una spending review sempre incombente, potrebbe essere quella di inserire un ristretto gruppo di personale altamente specializzato della “polposte” (polizia postale) nel contesto della divisione anticrimine ( o della squadra mobile) delle questure.

Anche la soppressione di alcuni distaccamenti della polizia stradale, nelle ipotesi individuate dal Dipartimento, appare collegata alla esigenza di evitare caserme della “specialità” , vuote, in alcuni ambiti territoriali, concentrando le risorse nelle Sezioni, che sono gli uffici provinciali.

Altre soppressioni, delle squadre a cavallo, nautiche, artificieri, rispondono a mutate esigenze operative, senza dimenticare che, in diversi casi, la costituzione di tali “squadre” era dipesa soprattutto dalle pressanti sollecitazioni di qualche politico locale che voleva accrescere il suo prestigio e il suo consenso elettorale. Ci sarebbero ancora “rami secchi” da tagliare (anche nelle troppe Scuole di Polizia), ma sul punto si potrà fare qualche considerazione ulteriore in futuro.

Naturalmente, se questo tentativo del Capo della Polizia di tagli e di recupero di poliziotti per il servizio attivo andrà in porto ( e personalmente, come cittadino ma anche come “ex” me lo auguro), l’auspicio è che analoga razionalizzazione e riordino avvenga anche da parte dell’Arma dei Carabinieri.

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