Legge anticorruzione italiana insufficiente
“Davanti ai costi della corruzione diretti e indiretti non si deve più tacere. Anche l’Europa ci chiede che la lotta alla corruzione sia una delle priorità per il nostro Paese”. Con queste parole Libera. Associazioni, nomi e numeri commenta il primo report della Commissione Ue sulla corruzione in Europa. “Non puo’ essere normale la corruzione perche’ non è normale una società che ruba a se stessa – continua la rete di associazioni.. E’ una tassa occulta che trasforma risorse pubbliche, destinate a servizi e opere, in profitti illeciti. Come dimostrano le oltre 377 mila firma dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione della campagna Riparte il futuro promossa da Libera e Gruppo Abele. E’ come se ogni italiano fosse costretto a versare 1.000 euro l’anno nelle casse del malaffare e dell’illegalità”.
Secondo il rapporto, tre quarti dei cittadini europei, e il 97% degli italiani, ritengono che la corruzione sia diffusa nel proprio Paese. E per due europei su tre, e per l’88% degli italiani, le mazzette e l’utilizzo di legami, sono il modo più semplice per ottenere alcuni servizi pubblici. Inoltre, la nuova legge italiana contro la corruzione “lascia irrisolti” vari problemi perché “non modifica la disciplina della prescrizione, la legge sul falso in bilancio e l’autoriciclaggio e non introduce reati per il voto di scambio”.
“La lotta alla corruzione è, infatti, una priorità non solo etica ma economica: la corruzione è furto di bene comune, furto di diritti e di speranze, di opportunità e di lavoro – osserva Libera nella nota. Reati diffusi al punto da diventare costume, chiedono non solo leggi all’altezza ma l’impegno di tutti noi a volerle e sostenerle attraverso le scelte e i comportamenti quotidiani. La lotta alla corruzione non può fare mai a meno della corresponsabilità”.
“E corresponsabilità, a questo punto, è arrivare in tempi brevi alla approvazione del 416ter ma, prima possibile, a una più generale legge sulla corruzione – conclude – dotata di quelle misure (confisca dei beni ai corrotti; pene adeguate per “reati civetta” come il falso in bilancio, l’autoriciclaggio, l’evasione fiscale; conflitto d’interessi, trasparenza del sistema sanitario) necessarie per rendere il nostro Paese una comunità dove l’interesse economico coincida finalmente con l’interesse sociale, con la dignità e la libertà di tutti”.
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