Piemonte, in piazza contro il pizzo
Sono stati chiamati in piazza per rispondere a casi di estorsione verificatesi in paese e i cittadini reagito partecipando numerosi. Non siamo in un paesino del profondo sud, ma a Piossasco, 18mila anime alle porte di Torino. Un centro che ha conosciuto la violenza delle richieste di pizzo, le protezioni a pagamento, le vetrine infrante degli esercizi commerciali. Ha conosciuto tutto questo, negli ultimi mesi e ha deciso di non far finta di niente, ma di denunciare pubblicamente quanto stava accadendo. Non è mafia, perché non c’entrano le organizzazioni di crimine organizzato, ma lo strumento utilizzato è il medesino. Così, grazie alla collaborazione di Libera, Piossasco ha deciso di organizzare una fiaccolata, dal nome ” Contro il pizzo scendo in piazza“, per manifestare la vicinanza ai commercianti. Più di mille persone si sono riversate per le strade della cittadina, hanno sfilato per le vie, tra i locali commerciali con le serrande abbassate per aderire alla manifestazione, ed hanno raggiunto la Chiesa per ascoltare le parole del Sindaco, Roberta Maria Avola Faraci , e Luigi Ciotti, presidente di Libera.
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