La nuova residenza universitaria di Foggia dedicata a Francesco Marcone
”Dopo 18 anni non si conosce ancora la verita’. Allora vuol dire che a Foggia c’e’ omerta’. La verita’ passeggia tra le vie della vostra citta’. E’ un momento molto importante perche’ siamo qui, insieme, per non dimenticare nella consapevolezza, pero’, che le vittime non ci chiedono di essere commemorate, ci chiedono di continuare il loro impegno. Di compiere il bene per cui hanno vissuto, creduto e lottato. Una memoria che si fa intento”. Cosi Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, all’inaugurazione della nuova residenza universitaria dedicata a Francesco Marcone, direttore dell’Ufficio del Registro ucciso 18 anni fa a Foggia e del quale ancora non si conosce l’assassino.
“La casa dello studente ci ricorda che non c’e’ cultura senza memoria – ha detto. La cultura che non nasce dalla storia delle persone, che non ci mostra percorsi di vita e non genera desiderio di cambiamento, e’ una cultura sterile. Voglio ricordare agli studenti che tra conoscenza e responsabilita’ non c’e’ una congiunzione ma un verbo. Conoscere e’ un atto di responsabilita’ quindi lo studio e il diritto allo studio”.
Don Ciotti si e’ rivolto ai tanti giovani presenti all’iniziativa: ”Dobbiamo trovare il coraggio di dire la verita’, anche se scomoda – ha detto loro. Dobbiamo trovare il coraggio di scegliere da che parte stare, gesti che cominciano nella quotidianita’ di non scendere mai a compromessi. La terra di Puglia e’ una terra meravigliosa ma non possiamo dimenticare che ha tante ferite. Qui si continua a morire. Non si uccide solo con le armi, si uccide anche con l’indifferenza, con il silenzio di quelli che non dicono niente. Si uccide in questo modo perche’ – ha concluso – si sta alla finestra a guardare”.
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