Libera Terra, una grande storia d’amore
Trenta storie di valore raccontate dai diretti protagonisti. Trenta personaggi che hanno animato Lecce per un intero weekend, tutti legati da un solo filo conduttore: il coraggio. Occasione d’incontro è stata il Tedx, una manifestazione itinerante che ha l’obiettivo di diffondere esperienze di rilievo internazionale: solo nel 2012 ha organizzato ben 3.000 conferenze in oltre 46 Paesi in tutto il mondo. Quest’anno Lecce ha avuto l’onore di ospitarla per il secondo anno, scegliendo il coraggio come tema delle tre giornate.
Una di queste storie, quella che tocca più da vicino la rete di Libera, è stata quella raccontata da Alessandro Leo, presidente della cooperativa sociale “Terre di Puglia Libera Terra”, sorta su terreni confiscati nei comuni di Mesagne e Torchiarolo. “Il lavoro è una delle cose più temute dalle mafie” ha spiegato Alessandro alla platea del teatro Politeama Greco; i giovani soci della cooperativa, infatti, non hanno esitato dopo l’assegnazione dei terreni e si sono buttati a capofitto nel lavoro, quello vero, nonostante un boss che li salutava impertinente dalle finestre della sua villa confiscata. Tante le difficoltà che hanno dovuto superare nei primi mesi di vita di questo progetto: sradicare nell’immaginario collettivo l’idea che fosse pericoloso decidere di coltivare quei terreni non è stato facile, ma oggi quei vigneti sono tornati a produrre uva e vino, sono diventati il simbolo di una scelta coraggiosa. E proprio sul vino prodotto si sofferma Alessandro, su una bottiglia in particolare, quella dedicata ad Antonio Montinaro, poliziotto della scorta di Giovanni Falcone, morto nella strage di Capaci.
“Certo che ho paura. La paura è un sentimento umano. Chi ama ha paura, chi sogna ha paura” – diceva Antonio in un’intervista rilasciata qualche settimana prima della sua morte e Alessandro cita proprio queste parole durante il suo intervento: “per fare antimafia non bisogna essere eroi, bisogna solo unire tutte le nostre paure e farle diventare un coraggio un po’ più grande, il coraggio per far di nuovo profumare la nostra terra di onestà”.
“Quella di Libera Terra” – conclude Alessandro – ” è una grande storia d’amore, una storia che ha tutti noi come protagonisti”.
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