Migranti, Luigi Ciotti firma l’appello per l’abolizione della legge Bossi-Fini
“Perché abolire la Bossi Fini? Perché non basta commuoversi, bisogna muoversi. Non si può essere cittadini a intermittenza. Perché è una legge non solo discutibile sul piano etico, ma inefficace sul piano pratico. La logica del respingimento e della chiusura alimenta i canali illegali dell’immigrazione, la tratta degli esseri umani, gli abusi e le violenze”. Cosi Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, spiega la sua adesione all’appello de “La Repubblica”. “La vera sicurezza nasce dall’accoglienza, dal riconoscimento. La base della sicurezza è il dare dignità e responsabilità. Dobbiamo sottrarre il problema dell’immigrazione alla propaganda sulla paura. Le persone immigrate non sono un problema ma una speranza. La speranza ha sempre il volto degli esclusi”.
La legge Bossi – Fini viola numerosi diritti garantiti dalla Costituizine e della dichiarazione universale dei diritti umani. La Bossi-Fini per tante, troppe persone ha rappresentato, nel nostro Paese, il ritorno della schiavitù -spiega Susanna Camusso della CGIL fra i firmatari dell’appello.. Uomini e donne che fuggivano dalle guerre, dalla fame, dalle malattie, dalla povertà, dalla mancanza di lavoro, sono state costrette a vivere il ricatto dei trafficanti, lo sfruttamento dei caporali, l’umiliazione, la cancellazione della propria identità culturale e spesso l’indifferenza se non l’ostilità delle istituzioni. E sulla difesa dei diritti umani e sull’applicazione del testo costituzionale Luigi Ciotti a Torino in uno degli appuntamenti di presentazione della manifestazione del prossimo 12 ottobre a Roma ha aggiunto: «E’ il momento di fare scelte, imparare il coraggio. La nostra Costituzione rischia di essere snaturata, noi invece dobbiamo chiedere che venga applicata. Non basta indignarsi, dobbiamo prenderci cura di lei, rendendo degno il lavoro e la democrazia»
Trackback dal tuo sito.