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“Mafie, Tg meno disattenti”

di redazione il . Media

Mafia al Nord, trattativa Stato – mafia, indagini della magistratura e della direzione investigativa antimafia sui tesori dei boss. Queste alcune notizie che hanno occupato i titoli dei Tg durante l’ultimo anno, nelle principali reti del Servizio Pubblico e nelle emittenti private. L’analisi qualitativa dei Tg, attraverso i titoli,  è contenuta nel libro “L’Almanacco dei Tg” presentato oggi alla Federazione nazionale della Stampa da Alberto Baldazzi, fondatore insieme ad Articolo21,  dell’Osservatorio sui telegiornali. Il libro è una raccolta dei bollettini quotidiani pubblicati, sul sito di Articolo 21 e su quello dell’Unità, per la rubrica “Osservatorio Tg”.  Una analisi complessiva che traccia una fotografia dello stato di salute, delle criticità ma anche delle positività dell’informazione televisiva italiana. Dal libro pubblicato da Datanews emergono i  punti cruciali della questione tv nazionale: dal conflitto di interessi  alla interessata tendenza a buttarla in cronaca nera e gossip (Studio Aperto ma anche, per un bel po’, i cascami delle “news” di Minzolini), e i nuovi tentativi di invertire la rotta, da la 7 al  Tg1 di Orfeo. Alle positività del  Tg2 di Masi. Sino al recupero, parziale ma fondamentale, di attenzione rispetto ad alcuni temi scomparsi per troppi anni dall’agenda di Tg e giornali: dal femminicidio alla sicurezza dei lavoratori.

Proprio per far posto al dibattito politico e alla cronaca interna,  si lasciano fuori tanti temi di interesse sociale e pubblico come quelli che  riguardano pervasività e pericolosità della criminalità organizzata, delle mafie e l’impegno antimafia nel nostro Paese. A tal proposito Alberto Baldazzi spiega: “C’è stato qualche segnale di miglioramento in merito alle notizie sulla criminalità organizzata, le mafie, l’antimafia, rispetto alla disattenzione totale delle stagioni passate. C’è però un retrogusto – abbastanza negativo – se si considera che poi le citazioni del tema mafie sono molto spesso  un rimando delle dinamiche politiche. In testa, la questione relativa alla Trattativa Stato – mafia: fatto di estrema importanza, intendiamoci, ma non l’unico accaduto in questi anni. Così spesso rimangono oscurati gli aspetti relativi alle inchieste giudiziarie sulle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico, anche del Nord”. Una battuta sul caso Lombardia: “Nella nostra analisi ci siamo occupati del caso che ha riguardato questa regione (Corruzione, mafie e politica regionale) rilevando che è stato poco analizzato da Mediaset, un po’ meglio per i Tg delle altre testate ma in quest’ultimo caso è proprio il risvolto politico ad aver determinato la copertura mediatica. Possiamo dire – chiude  Baldazzi – che nel nostro Paese una attenzione seria, costante e completa del tema mafie ancora non c’è”.

Alberto Baldazzi a Libera Informazione: “Tg più attenti a tema mafie ma manca continuità e profondità di analisi”

Non c’è ancora “una attenzione completa”, nonostante le mafie siano un problema secolare nel nostro Paese. L’analisi di Baldazzi tira  spesso in ballo la politica, i politici, l’agenda dei partiti che contano e la loro presenza massiccia nei titoli dei Tg.  Un argomento analizzato anche Santo Della Volpe – giornalista del Tg3 e presidente di Libera Informazione  –   che nel suo intervento, fra le altre cose, sottolinea come la “politica abbia saturato l’informazione televisiva”. “I politici – afferma – hanno assunto tempi televisivi e spesso finiscono per ragionare di politica non in Parlamento ma direttamente nei salotti del talk show serali”. Manca la giusta distanza fra due poteri: l’informazione e la politica. “Questa sovrapposizione tra politica e televisione è uno dei problemi principali del nostro sistema d’informazione.  In questi anni c’è stato una sorta di cortocircuito fra giornali, tv, politica e web. A rimanere tagliati fuori – chiosa Della Volpe? Il racconto del Paese reale.

L’intervento integrale di Santo Della Volpe

Quella dell’ “Almanacco dei Tg”è una analisi complessa   “che parte da dati empirici e si interroga in maniera critica sui temi sociali e politici e la rappresentazione mediatica di queste notizie” – come spiega Beppe Giulietti di Articolo21. Continua a restare centrale – spiega Giulietti – il conflitto di interessi fra chi possiede i mezzi di informazione e chi le notizie deve darle”. Gian Maria Fara, Presidente Eurispes, intervenuto alla presentazione, sottolinea l’importanza di un approccio qualitativo all’analisi del sistema dell’informazione “non basta solo analizzare numericamente i dati attraverso monitoraggi ma serve saper leggere i dati, stimolare un pensiero critico sul sistema della comunicazione e dell’informazione”. Secondo Fara quella in cui stiamo vivendo è l’era della tv anestetizzante (dopo quella etica e quella estetica che hanno caratterizzato in ordine cronologico rispettivamente la prima fase e la seconda dalla nascita della Tv): si tende a nascondere i fatti, le notizie, si anestetizza il pubblico anziché informarlo.

L’Almanacco dei Tg tornerà in onda su Rainews e on line sul portale di Articolo21 a partire dal

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