Rassegna stampa 2 settembre 2013
Il Mattino. “Il copione è sempre lo stesso. Un latitante che non riesce a rinunciare alle vacanze, al mare e al sole. Una mossa falsa, che lo fa beccare dagli inquirenti che da mesi seguono le sue tracce. Più spesso camorristi che mafiosi, più spesso seconde file di capi che boss di lunga militanza. L’ultima storia è quella di Michele Di Nardo, 34 anni, da Giugliano. Reggente del pericoloso clan Maliardo, se ne è andato con la compagna ventiseienne a Palinuro, frazione di Centola”. Sul quotidiano campano si ripercorre, a partire dall’ultima notizia di cronaca dell’estate, l’insofferenza alla latitanza da parte dei boss, giovani in particolare, nell’articolo di Gigi Di Fiore, pagina 11.
Avvenire. “La mafia toma a sparare in provincia di Trapani. Vittima Baldassarre Marino, 67 anni, un operaio di Marsala. Le modalità del delitto, come pure il contesto, lasciano pochi dubbi agli investigatori: a uccidere l`uomo con colpi di fucile, prima dell`alba, sono stati sicari della criminalità organizzata. L’uomo, trovato nella propria auto in contrada Samperi a pochi chilometri da Marsala, aveva avuto condanne per associazione mafiosa ed era stato più volte indagata perché ritenuto vicino ad ambienti di Cosa Nostra. Marino aveva precedenti penali per fatti di droga: negli anni Novanta patteggiò una condanna a un anno e 8 mesi di reclusione, dopo le accuse di un pentito. Dopo anni di «pax mafiosa» assassinato ieri un uomo di 67 anni ritenuto vicino ai clan un suo fratello fu eliminato con il sistema della lupara bianca”.L’articolo a pagina 14 è stato pubblicato ieri 1 settembre.
Repubblica. Rimaniamo sempre sulle pagine dei quotidiani di giorno 1 settembre per trovare fra i commenti e le lettere pubblicate dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, un appello/testimonianza giunto da Scampia. “Immaginate di abitare nell’VIII Municipalità di Napoli (Scampia, Chiaiano, Piscinola-Marianella) – scrive un lettore: ai due estremi hanno collocato un carcere e una discarica, mentre al centro vi è un enorme campo Rom e a Scampia possiamo vantare il mercato della droga più grande e importante d`Europa. Mi chiedo a cosaserva un esercito di carabinieri, poliziotti, polizia locale e magistrati, che con l`ausilio di un prefetto, di un questore e con il sindaco e le sue innumerevoli promesse mancate, non riescono a garantire vivibilità, legalità e giustizia sociale? Io sono un lavoratore pubblico monoreddito, vigile del Fuoco, genitore di due figli di 11 e 16anni, che abita nell’`VIII Municipalità. Difendo ladignitàdella stragrande maggioranza dei cittadini onesti che vi abitano, ma non difendo affatto la commedia in atto delle istituzioni tutte che non riescono a debellare le bande di lazzari e ripristinare la legalità, perché ogni giorno si rischia di essere uccisi o di rimanere coinvolti in uno scontro tra bande, sopportando una quotidiana qualità della vita da terzo mondo”.
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