Sui Sentieri della Memoria
di Emiliano Barbucci//Archivio Stopndrangheta. A vent’anni esatti dal rapimento del fotografo di Bovalino, Lollò Cartisano, l’Aspromonte si rianima di colori e passi nel segno della memoria. Il 22 luglio 2013 eravamo più di 350 persone a solcare i sentieri della montagna simbolo di una Calabria che, nonostante tutto, non si piega. Tra pietre e guadi si sono incrociati professionisti ed operatori della sicurezza, referenti delle maggiori associazioni antindrangheta, cittadini consapevoli, ma soprattutto ragazzi. Centinaia di giovani che hanno partecipato nel corso dell’intera estate ai campi che Libera organizza tra la Piana, la Locride, il reggino ed Isola Capo Rizzuto. Un’Italia intera e multicolore sotto l’ombra della grande Pietra. Un percorso di resistenza culturale, denso di significato, che si snoda tra passi calcati e sudore, nel segno della memoria delle vittime innocenti della ‘ndrangheta, della locride e dell’Italia intera. Un percorso quello di Pietra Cappa, cominciato su iniziativa della famiglia Cartisano, che è diventato negli anni segno di cambiamento e momento di riflessione collettiva. Un’occasione unica di incontro e confronto per uomini e donne che l’antindrangheta la praticano nei territori e per centinaia di giovani che non si rassegnano. Questa esperienza di vita e di lotta traccia il racconto- video di Emiliano Barbucci. Un occhio privilegiato quello del regista, capace di trasmettere la forza dei protagonisti e di narrarci la poesia di quest’esperienza. Una storia capace di trasformare il dolore in resistenza. E la memoria in strumento di costruzione del futuro. Pietra Cappa: i Sentieri della Memoria della Calabria che non ti aspetti.
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