Usa: condannato per 11 omicidi il “pallido” boss di Boston
Il boss della criminalita’ di Boston James “Whitey” Bulger e’ colpevole di 11 omicidi e altri crimini commessi fra il 1970 e il 1980, quando era a capo della gang Winter Hill. La condanna arriva dalla giuria dopo 4 giorni di camera di consiglio e due mesi di udienze. James Bulger, uno dei capi storici della mafia irlandese di South Boston, che oggi ha 82 anni, era considerato nel giro della mala un tale “duro” che il suo soprannome, “Whitey” (pallido, slavato, smorto) era noto lungo tutta la costa Est degli Stati Uniti. Per anni e’ stato uno dei “most wanted fugitive”, come dire uno dei latitanti piu’ ricercati d’America, tanto che per arrivare alla sua cattura l’Fbi aveva posto sulla sua testa una taglia da due milioni di dollari. Un capomafia talmente celebre e spietato da ispirare il personaggio interpretato da Jack Nicholson nel film del 2006 diretto da Martin Scorsese “The Departed”. Tra le tante nefandezze ‘Withey’ e’ accusato di aver strangolato con le sue mani due donne, di aver ucciso a sangue freddo con un colpo in testa due uomini dopo averli interrogati per ore e di aver sparato a due uomini mentre uscivano da un ristorante di South Boston. Per anni la sua immagine è stata quella di un uomo duro, ma attento ai meno abbienti: era famoso perchè comprava il tacchino per la Festa del Ringraziamento a tante famiglie della working class della citta’ e regalava le medicine a tutto il vicinato. Poi pero’ la sua reputazione di boss dal volto umano venne distrutta quanto si cominciarono a trovare i cadaveri delle sue vittime. Anche per queste atrocita’, il verdetto di condanna, sebbene ampiamente previsto, ha gettato scompiglio nella citta’: tra il pubblico presente nell’aula del Tribunale una donna ha schernito il boss, urlandogli con la bocca il verso di un mitra e facendo il gesto di sparargli. Fuori, per strada, l’abbraccio di tanti parenti delle vittime con i loro legali.
”E’ lui che ha ucciso mio marito. Da anni aspettavo questo momento ma e’ dura lo stesso”, commenta la vedova di una delle sue vittime. Thomas Donahue aveva 8 anni quando Bulger gli uccise il padre, 31 anni fa: ”Dopo tanti, troppi anni abbiamo giustizia. Ascoltando la sentenza avevo voglia di saltare dalla gioia”, commenta emozionato.
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